Il presidente del Consiglio attacca la stampa e invita gli italiani ad attaccarla. Allo stesso tempo dice chiaramente che non vuole opposizione, mostrando le carte di un gioco poco democratico.
di Emiliano Biaggio
«La libertà di stampa non è un diritto assoluto». Nè e convinto Silvio Berlusconi, che rivolgendosi a elettori e iscritti del Pdl chiede di lottare in prima persona contro la sinistra. In un messaggio lasciato sul sito dei Promotori della libertà, il presidente del Consiglio ai suoi sostenitori lo dice chiaramente: «Avete un altro compito non facile, ma fondamentale: quello di togliere il bavaglio alla verità. Quel bavaglio che le è stato imposto da una stampa schierata con la sinistra e pregiudizialmente ostile al governo». Una stampa, attacca il premier, «che disinforma, che non solo distorce la realtà, ma calpesta in modo sistematico il sacrosanto diritto dei cittadini alla privacy, invocando per sé la "libertà di stampa" come se si trattasse di un diritto assoluto». Ma, continua Berlusconi, «in democrazia non esistono diritti assoluti, perché ciascun diritto incontra sempre un limite negli altri diritti prioritariamente ed egualmente meritevoli di tutela». E questo «è un principio elementare delle democrazie liberali. Un principio che la stampa italiana, in maggioranza, ha scelto purtroppo di ignorare».
Parole rivolte a quanti, ieri, hanno manifestato e scioperato contro la legge bavaglio rappresentata dal ddl intercettazioni. Parole contro la stampa, in sostanza, quelle del premier. Contro quella stampa «schierata con la sinistra e pregiudizialmente ostile al governo». Ma al di là di questo nuovo attacco ai media, oltre a un messaggio lanciato a quanti ancora difendono la democrazia, Berlusconi replica a Gianfranco Fini, che giorni fa aveva detto che «un grande paese democratico ha bisogno di un'informazione forte, libera e autorevole. In un grande paese democratico la libertà di stampa non è mai sufficiente». Berlusconi mostra le carte: non vuole libertà di stampa, non vuole opposizione, non vuole partiti di opposizione. Questa non è democrazia. Che siano prove tecniche di regime?
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