La denuncia delle associazioni ecologiste: «Vogliono buttare giù un bosco di 30 ettari». Per favoreggiamento.
di Emiliano Biaggio
«Favoreggiamento della prostituzione: rei di questo grave reato migliaia di alberi verranno presto passati per le motoseghe lungo il fiume Tronto, nel versante abruzzese». Nessuno scherzo, ma - al contrario - è quanto sembra stia veramente per accadere in Abruzzo, dove le "lucciole" si avvalgono del bosco per nascondersi, appartarsi ed esercitare la professione. E adesso - denunciano Wwf, Lipu e Pro Natura - «un bosco rigoglioso di 30 ettari che crea gravi problemi all'ordine pubblico verra' raso al suolo». Le associazioni sottolineano che le istituzioni, «tra cui la Regione Abruzzo», a breve «taglieranno migliaia di salici e pioppi sul Tronto, un bosco grande quanto 30 campi di calcio», e questo «per... favoreggiamento della prostituzione».
Gli ecologisti si dicono «stupefatti» e «allibiti», e fanno sapere di aver inviato una lettera alle istituzioni coinvolte per «un appello per fermare quest'azione priva di qualsiasi senso». L'appello, sottolineano le associazioni, intende chiedere che «si fermino le motoseghe e si affronti questa situazione moltiplicando l'assistenza sociale e le azioni volte ad allieviare il disagio». Questo, concludono Wwf, Lipu e Pro Natura, «senza prendersela con gli alberi e reprimendo invece, con ancora più forza, chi sfrutta le donne».
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