Disagi sulla Roma-Velletri: treni non circolanti e bus sostitutivi che portano a Cecchina. Dove non ci sono convogli ma i problemi che bloccano il traffico ferroviario.
di Emiliano Biaggio
Si arriva a Cecchina, per prendere il treno che da Velletri porta a Roma. Sono le 9.33, mancano dieci minuti all'arrivo previsto del convoglio: giusto in tempo per scoprire che il treno non passerà. Un signore all'ingresso della stazione parla ai presenti e blocca quelli che arrivano: a tutti spiega che il servizio funziona solo tra Pavona e Roma e lui, conducente di un autobus non di linea parcheggiato sul piazzale della stazione, porterà tutti proprio a Pavona. Siamo sulla Roma-Velletri (Fr4), linea ferroviaria già passata agli "onori" della cronaca per ripetuti disservizi e malfunzianamenti passati. Oggi sembra di essere tornati ai fasti di quel passato. L'autobus raccoglie i pendolari e si mette in viaggio: in dieci minuti tutti sono a destinazione. Una volta a Pavona si trovano binari sgombri: nessun treno, solo un operaio al lavoro sul secondo scambio. Gli schermi non segnalano ritardi, gli altoparlanti tacciono, tutto sembra essere regolare. Da orario il treno da Pavona per Roma dovrebbe partire alle 9.51, ma alle 10.05 ancora nessun annuncio nè dagli schermi nè dagli altoparlanti, ma soprattutto ancora nessun treno. Un pendolare, infreddolito e spazientito, chiede all'operaio al lavoro dove sia il treno. «Prima c'era», risponde questi. Il pendolare attacca verbalmente l'uomo al lavoro. «Anche i romani c'erano mille anni fa», dice schernendolo. L'operaio chiama la stazione di Ciampino, per chiedere spiegazioni. «Beh, allora almeno una segnalazione datela», dice prima di riattaccare. «Mi dicono che il treno non c'è e non sanno quando passerà», annuncia l'operaio ai presenti. «Ma là c'è la navetta che vi porta a Roma», aggiunge. E' lo stesso autobus che da Cecchina ha condotti i pendolari a Pavona. Molti pendolari chiamano amici e parenti per farsi venire a prendere, altri si avviano verso l'autobus. Una signora chiede spiegazioni: «La mia macchina è a Cecchina, stasera come torno a prenderla?». Un altro pendolare perde la pazienza e inizia a insultare l'operaio: tra la folla infreddolita e contrariata due persone lo fermano. «Lui non c'entra niente», dicono. Ma lo scontento è diffuso. Il conducente dell'autobus torna a riprendere i pendolari appiedati e infreddoliti. «No, grazie. Avete già fatto abbastanza per me oggi», replica stizzito un uomo. «Ma magari lo ingabbiano 'sto pezzo...», dice qualcuno tra la folla che lascia la stazione di Pavona. Il riferimento, per nulla lusinghiero, sembra essere a Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato indagato insieme ad altre 37 persone per la strage ferroviaria di Viareggio. Alla fine, alle 10.15, gli altoparlanti annunciano che il treno non ci sarà. «Si avvisano i signori passeggeri che a causa di un guasto alla stazione di Pavona il servizio da e per Roma Termini non avrà luogo», risuona tra l'incredulità generale. L'autobus che avrebbe dovuto permettere di prendere il treno in realtà ha portato, a sentire gli altoparlanti, nel cuore del problema. Di solito, in casi del genere, gli altoparlanti dicono che «ci scusiamo per il disagio». A Pavona, oggi, oltre ai treni neanche le scuse.
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