Thursday, 10 March 2011

Controlli e manette, ecco la giustizia di Berlusconi e Alfano

Il Cdm approva il progetto di legge costituzionale: più responsabilità per le toghe, e inchieste dettate dal Parlamento. L'Anm: «Ridotta la nostra indipendenza».

di Emiliano Biaggio

Carriere separate di avvocati e giudici, equiparazione tra difesa e accusa, creazione di due organismi di autogoverno distinti - uno per avvocati, uno per magistrati - e responsabilità personale del corpo accusatorio. Il Consiglio dei ministri vara il progetto di legge costituzionale delle giustizia, che intende riscrivere sistema e potere giudiziario. Il cardine, è la divisione tra giudici e pm. La riforma, spiega il guardiasigilli, Angelino Alfano, «pone al centro la parità tra accusa e difesa». Il giudice, spiega diventa colui che è davvero sopra le parti perché non è più pari al pm. Giudice e pm, ha insistito il ministro, «svolgono mestieri differenti. Il giudice deve valutare cosa gli vengono a dire accusa e difesa». La responsabilità disciplinare dei giudici e magistrati, secondo il provvedimento, dovrebbe essere accertata da un'Alta Corte di disciplina "composta per metà da da magistrati e per metà da eletti da Parlamento tra coloro che abbiano competenze giuridiche consolidate". Insomma, il potere giurisdizionale perde autonomia per finire sotto il controllo, più o meno diretto, del potere legislativo. Anche perchè adesso il principio di obbligatorietà dell'inchiesta, ma per evitare «discrezionalità» viene fissato il principio per cui sarà fissato per legge - e quindi dal Parlamento - l'ordine di priorità per l'avvio delle indagini e delle operazioni di accertamento. Giuseppe Cascini, segretario dell'Associaziona nazionale magistrati (Anm), si dice «molto preoccupato dell'impostazione di questa riforma». Perchè, spiega, «il cardine del progetto costituzionale che viene presentato è quello di una complessiva riduzione del principio di indipendenza della magistratura e soprattutto una drastica riduzione dell'indipendenza del pubblico ministero». «Questo- avverte- è il senso complessivo del disegno che ci viene presentato». Volutamente.

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