Berlusconi incassa lo smacco della Cassazione: il quesito è ammisibile. E adesso il voto del 12 e 13 giugno potrebbe acuire la crisi nella maggioranza.
di Emiliano Biaggio
La Corte di Cassazione dice sì al referendum sul nucleare: l'organismo di giustizia ravvisa infatti l'ammissibilità del quesito referendario, sostenendo che le norme contenute nel decreto Omnibus non fanno venir meno le ragioni della consultazione popolare. Si dovranno soltanto ristampare le schede, in quanto i quesiti andranno riformulati in base al testo del decreto omnibus. Il tempo per rifare e rispedire le schede c'è, e adesso la maggioranza teme in un altra sconfitta popolare. Berlusconi del resto, ha espresso parole che lasciano intendere come nel Pdl si sia già preso atto della decisione della Corte di Cassazione e dell'esito della chiamata alle urne. «Io personalmente sono convinto che il futuro sia dell'energia prodotta dalle centrali nucleari ma se la popolazione non lo vuole, non lo vuole», ha detto il primo ministro. Berlusconi mette dunque le mani avanti, e probabilmente è consapevole di una nuova sconfitta in arrivo. «Chi e' al Governo prende atto di cio' che vuole la gente», ha ribadito il presidente del Consiglio, ora in acqua ancor più torbide. Gli italiani bocciano i partiti di governo con le presidenziali e potrebbero bocciare le politiche di governo su acqua, energia e giustizia, acuendo la crisi già in atto all'interno della maggioranza. E se il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, lancia un appello affinchè «questo referendum non si trasformi in un voto pro o contro Berlusconi» in quanto «questi referendum riguardano tutto il Paese», la deputata europea del Pd, Deborah Serracchiani, lascia intendere che il referendum potrebbe dare una ulteriore spallata all'esecutivo. Per Serracchiani «si sta giocando la partita sul quorum e di conseguenza sull'efficacia del quesito sul legittimo impedimento: e quello si' sarà il vero referendum su Berlusconi». E Berlusconi l'ultimo referendum sulla sua persona l'ha perso, e malamente, con le amministrative.
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