Sunday, 6 November 2011

bLOGBOOK - Mechelen

Mechelen

Non piove, ma il tempo è di quelli che inviterebbero a restare al caldo delle lenzuola o al riparo in qualche locale. Ma il treno non aspetta, nè si cura dei capricci o delle svogliatezza dell'uomo. Che voi ci siate o meno non fa differenza: il convoglio passerà lo stesso. Direzione Mechelen, l'antica capitale dei Paesi Bassi di un tempo, quelli che oggi grosso modo comprenderebbero insieme Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. Nel cuore della regione di Anversa, si trova ad appena 25 da Bruxelles, e ad altrettanti da Antwerpen, città che ha tolto prestigio all'ormai non più gloriosa città fiamminga. Ma anche se ormai Mechelen ha perso importanza da un punto di vista economico e politico, resta una città incredibilmente ricca di tradizioni e di storia. Per Mechelen è passata la prima linea ferroviaria del continente (realizzata nel 1835, collegava la città a Bruxelles), sempre Mechelen ha ospitato importanti personalità della storia tra cui Anna Bolena, futura sposa del re Enrico VIII d'Inghilterra, Margaret of York, terza moglie di Carlo I di Borgogna e Margherita d'Austria (sorella di Carlo V d'Asburgo re di Spagna e imperatore del Sacro Romano Impero), qui governatrice. Per la sua storia e il suo passato, Mechelen conserva oggi centinaia di monumenti e opere d'arte, alcune delle quali dichiarate dall'Unesco patrimonio dell'umanita, come la cattedrale di San Romualdo, simbolo della città che costeggia la piazza grande (grote markt), capolavoro dell'architettura fiamminga e apoteosi del gotico brabantino. Iniziata nel nel XIII secolo, la cattedrale venne terminata solo verso la fine della prima metà del 1400, e oggi ospita il dipinto "Cristo sulla croce" di Antoon Van Dyck. Nel 1492 venne costruita la torre, distrutta in un incendio nel 148 e riportata alal luce nel 1520. Da allora per i 538 gradini che conducono in cima sono passati visitatori di tutto il continente, e ancora oggi è meta di intrepidi "scalatori" che intendono godersi la vista panoramica della città. Il tempo, però, oggi non è di quelli migliori: il cielo grigio piombo oscura il paesaggio, mentre un sottile strato di nebbia nasconde alla vista il paesaggio in lontananza. Non si vedono, ma da qualche parte, oltre la coltre che le nasconde, ci sono il porto di Antwerpen e l'atomium di Bruxelles. Salendo o discendendo la torre si può ascoltare il suono delle campane, suonate con maestria dal campanaro dei nostri giorni. Quasi in cima al campanile, a quasi 80 metri da terra, si trova la camera delle campane, che ospita lo strumento musicale della cattedrale. Una sorta di pianoforte composto da tre file orizzontali di leve, ognuna delle quali muove una spessa corda metallica posta perpendicolarmente. Ogni filo muove ognuna delle 49 campane che costituiscono il carillon - come viene definito - della torre di San Romualdo. A suonarle il campanaro, tutto il giorno ad allietare e scandire la vita della città con melodie diverse, classiche come contemporanee. Il campanaro di Mechelen, del resto, è un vero e proprio maestro nel suo campo. E' di Mechelen la prima scuola di campanologia del mondo: la Koninklijke Beiaardschool "Jef Denyn" (scuola reale di campane "Jef Denyn"), fondata nel 1922, e oggi tra le più prestigiose a livello internazionale. Tale istituto si deve a Jef Denyn (1862 - 1941), fabbricante di campane e compositore di melodie per campane, considerato il padre del moderno e attuale sistema di suono di questo strumento. Sulla piazza principale domina anche l'imponente palazzo comunale, edificio gotico costeggiato da eleganti portici, e spicca l'Op-signoorke, scultura in bronzo che riproduce la bambola simbolo della città, un piccolo uomo in legno. La leggenda vuole che il 4 luglio 1775 "la bambola", come viene anche chiamata, nel corso di una processione cittadina cadde a terra e un presente - un ragazzo di Anversa - la raccolse per evitare che potesse finire calpestata e danneggiata. Ma i locali, acceccati dalla rivalità nei confronti di Anversa - accusarono il passante di furto e per questo lo fecero arrestare. Da allora "la bambola" venne chiamata "Signoorke", vala a dire signore, il termine con cui gli abitanti di Mechelen erano soliti deridere gli abitanti di Antwerpen. "Op" invece sta ad indicare il fatto che la bambola viene lanciata per aria e fatta ricadere su un tappeto nel corso della Mechelse Ommegang, manifestazione che si svolge ogni 25 anni. L'uso del tappeto per far atterrare l'Op-signoorke (il signore lanciato per aria, a questo punto), non è casuale: per secoli Mechelen è stato il principale e il miglior centro di produzione europeo di tappeti, arazzi e pizzi. Oggi di quell'arte antica restano solo i pizzi, mentre nel campo dell'artigianato la produzione e la lavorazione dei mobili ha sostituito in tutto o quasi la realizzazione dei una volta pregiati prodotti tessili. Parte fondamentale della storia e della tradizione di Mechelen è la birra. La Gouden Carolus viene prodotta qui dal lontano 1471, da quando cioè Carlo I di Borgogna - all'epoca signore dei Paesi Bassi - concesse ai cittadini di Mechelen di produrre birra ma solo ad esclusivo uso e consumo domestico. Fu solo nel 1872 che la birra divenne un business: Louis Van Breendam costruì un birrificio e iniziò a realizzare su scala industriale la birra fino a quel momento prodotta con i metodi tradizionali. Era nata la Gouden Carolus per come oggi viene ancora conosciuta e degustata, e oggi l'Het Anker, il birrificio da cui esce il rinomato brand, è una delle tappe di rito di ogni forestiero. A Mechelen oggi non piove, ma il tempo è di quelli che inviterebbero a restare al riparo al caldo in qualche locale. Soprattutto dopo aver salito e sceso i 538 gradini della torre di San Romualdo e dopo aver camminato per le vie della città al freddo e nel vento gelido che spira senza sosta. Quindi l'Het Anker diventa automaticamente l'ultima tappa del tour prima del rientro a casa.

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