Vilvoorde, la Chiesa di nostra signora vista da Hanssenspark |
Bruxelles è a undici chilometri, Mechelen a tredici, l'aeroporto a sei. A Vilvoorde non si viene, da Vilvoorde si va.
"Un turista?", mi chiede tra il divertito e l'incredulo un vecchio abitante del posto da dietro la sua birra del pub antico. Una birreria stile fine ottocento con alle pareti vecchie trombe e fotografie ingiallite di un'epoca lontana. Di viandanti forse se ne vedono parecchi: Vilvoorde è sulla strada di tutto. Di visitatori se n'è persa ogni traccia: Vilvoorde non ha nulla da offrire ai turisti. Ma questo paesotto ha l'aria di voler crescere, e iniziare - se non proprio a offrire attrazioni - a valorizzare questa sua posizione strategica. Tre hotel già ci sono, un altro è in costruzione. E nuove case sorgeranno, a breve. "Il suo caffè", mi dice la gestrice della birreria, questo piccolo angolo di storia sulla piazza principale. Caffè filtrato, perchè qui la moka non è una tradizionale locale, e la macchina da bar - per questo posto in particolare - una non scelta di vita.
Vilvoorde è innanzitutto un'esperienza sensoriale: il profumo del detersivo per panni che esce dalle lavanderia pubbliche e si diffonde per le stradine è una piacevole sensazione per il naso; il piccolo chiosco che vende anguille e aringhe affumicate e salate sulla Grote markt è invece una soddisfazione per il palato; il rumore della fontana al centro dello stagno dell'Hanssenspark e quello delle foglie che si muovono al vento sono graditi all'udito; gli alberi che si specchiano sul canale, con quei colori tremolanti che si uniscono alle nifee adagiate sull'acqua, producono un effetto tutto da ammirare.
Sotto il viadotto, che collega la città all'anello autostradale che circonda Bruxelles, campi da calcio e da basket, insieme a tavoli da ping-pong in pietra e installazioni per permettere esercizi ed evoluzioni a skaters e bikers, contribuiscono a rendere più piacevole e assai meno degradato un posto ormai divenuto ritrovo per bambini di tutte le età. Aver disposto aree gioco pubbliche al riparo, permette di potersi godere il tempo libero anche con la pioggia, che da queste parti è un fenomeno che tende a ripetersi con una certa regolare frequenza.
Vilvoorde, il canale |
Paese di pendolari e lavoratori, questo è Vilvoorde. La centrale elettrica dà lavoro a molti, e anche di più fanno i pendolari verso Mechelen e Bruxelles, ad appena 15 minuti di treno. Paese di cavalli e di carne di cavallo: soprattutto questo è Vilvoorde. E' conosciuto in tutto il Belgio per questo: commercio di questi animali e della loro carne, come sta a ricordare la statua bronzea di Koen Van Daele posta di fronte alla Chiesa di nostra signora. Ancora oggi molti brussellesi e molti mecheliani si concedono cene o pranzi in uno dei tanti ristoranti del paese, per poi tornarsene soddisfatti nei rispettivi luoghi. Perchè a Vilvoorde non si
viene, da Vilvoorde si va.
LE FOTO DI VILVOORDE
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