Wednesday, 12 September 2012

«Avviare indagini sulle prigioni Cia in Europa»

Lo chiede una risoluzione approvata dal Parlamento Ue. «Fino a oggi poca trasparenza»

di Emiliano Biaggio

Fare chiarezza sulle presunte prigioni della Cia in Europa una volta per tutte e aprire un'inchiesta che faccia luce su una questione ancora tutta da chiarire. Questa la richiesta del Parlamento europeo agli stati membri dell'Ue, non obbligatoria ma comunque ufficiale. L'organismo comunitario riunito a Strasburgo per la sessione plenaria ha infatti approvato una  risoluzione legislativa non vincolante in cuyi si stabilisce che «gli Stati membri dell'UE devono condurre indagini per scoprire se ci siano state prigioni segrete o strutture sul loro territorio nelle quali fossero detenute - nei primi anni del 2000 - persone del programma segreto della Cia di consegna e detenzione». Adottata con 568 voti favorevoli, 34 contrari e 77 astensioni, la risoluzione rivolge un invito esplicito a Lituania, Polonia e Romania, paesi che il Parlamento Ue ritiene debbano essere «incoraggiati ad aprire, o riprendere, indagini indipendenti». Ci sarebbero infatti «nuove prove» sui collegamenti aerei tra Romania e Lituania all'interno del programma dell'agenzia d'intelligenze degli Stati Uniti tali da indurre a ripartire con gli accertamenti. Non solo: addirittura la Romania ospiterebbe «presunti siti di detenzione segreta della Cia» su cui il Parlamento Ue invita il governo di Bucarest ad indagare. Alla Polonia si chiede invece di «proseguire l'indagine penale in corso sulla detenzione segreta».
   La risoluzione non si rivolge però solo a questi tre paesi: i deputati europei esortano infatti Cipro, Danimarca, Finlandia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Polonia, Portogallo, Romania e Spagna a «rivelare tutte le informazioni su piani sospetti collegati alla Cia e al loro territorio». La risoluzione, spiega la relatrice del testo, Helene Flautre (Verdi/Ale), «sostiene l'esistenza di un vasto e segreto sistema illegale che ha portato alla tortura e sparizioni forzate». Tutto si basa su «fatti nuovi, in particolare sui dati aerei gestiti da Eurocontrol», l'organizzazione civile-militare responsabile del controllo e della gestione del traffico aereo in Europa. Il problema, denuncia Flautre, è che fino a oggi sulle presunte prigioni Cia in Europa c'è stata «mancanza di trasparenza, mancanza di rigorose tecniche investigative e di cooperazione».

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