Pierre Moscovici |
«Tra Francia e Germania non ci sono divergenze». Vuole metterlo in chiaro una volta per tutte Pierre Moscovici, il ministro delle Finance del governo Hollande. La Francia viene vista come in rotta di collisione con la Germania da quando all'Eliseo non c'è più Nicolas Sarkozy. Quella che per molti era l'asse "Merkozy" attorno a cui ruotavano tutte le decisioni europee, non esiste più. E allora la Francia, per non alimentare tensioni, soprattutto sui mercati, decide di ostentare distensione e serenità. Tipico di chi in genere non solo non è nè disteso nè sereno, ma al contrario è l'esatto opposto di ciò che dice. Moscovici e il suo collega tedesco Wolfgang Shaeuble decidono di organizzare una conferenza stampa congiunta, al termine dell'Eurogruppo che ha rimandato la decisione sulla Grecia. Una conferenza stampa congiunta per dire che «non ci sono divergenze». Una rappresentazione del contrario, perchè chi sa che va tutto bene non ha bisogno di farlo credere. Ma l'appuntamento, a sentire Moscovici, è stato messo in agenda «per dimostrare che c'è grande una cooperazione totale, trasparente, e il pieno impegno a lavorare insieme». Ad avvalorare questa tesi il fatto che «la Germania è stato il primo paese dove sono stato in visita» non appena nominato ministro, ricorda Moscovici. Con Schaeuble, tiene a precisare, «lavoriamo insieme fin dal primo giorno» del governo Hollande. I due paesi, mette in chiaro il ministro delle Finanze francese, «hanno una visione comune» dell'Europa e della gestione della crisi. Nessuna divisioni, quindi. Nessuna frattura. Nessuna competizione. «Non cè nessun malinteso nè ingerenza di un paese verso l'altro». Francia e Germania, «hanno delle responsabilità comuni e noi queste responsabilità ce le stiamo assumendo». I due paesi, a sentire Moscovici, stanno dcunque dimostrando maturità. E questo non per il sapiente ruolo politico che sanno interpretare, ma perchè tale ruolo spetta loro di diritto in quanto «perchè Francia e Germania sono la prime due economie d'Europa». Laconico Schaeuble: «Sono d'accordo», si limita a dire commentando le parole del suo interlocutore. Poche parole per la giusta chiarezza che serve. Nel gioco delle parti Francia e Germania sono davvero brave, l'auspicio è che siano altrettanto bravi anche in altri giochi.
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