Sogno di notte n°1
«Mi parli meglio di quel suo... Di quella cosa che la perseguita»
«Beh, a volte... Cioè, molto spesso direi... Beh... Sì, insomma... Mi sento a disagio»
«Che vuol dire si sente a disagio? Si spieghi meglio»
«Vuol dire che in alcuni momenti...»
«Quali momenti? Ce ne sono alcuni più particolari di altri?»
«Beh, sì. Oddio, a dire la verità mi capita spesso di non riuscire a parlare. Sì, insomma, ho di fronte a me una persona ma quando dovrei parlarle ho paura a parlarle. E quando lo faccio... Beh, è come se avessi dimenticato a parlare, o come se dovessi ancora imparare a parlare. Non riesco a fare niente, è come se non avessi più il controllo di me, dei miei gesti, delle mie azioni. Quando faccio o dico qualcosa, perchè solitamente non riesco a fare o dire un bel niente...».
«Mi dica: per caso, quando in queste situazioni poi riesce a parlare, le parole escono confuse, pasticciate, sente il cuore rimbombarle nelle orecchie e avverte un senso di calore sul volto?»
«Ehm... Come fa a saperlo? E' grave?»
«Non se lei lo reputale tale. Direi che normale, normalissimo. Mi dica: per caso questo suo "disagio" si manifesta in presenza di persone dell'altro sesso? Di ragazze?»
«...»
«Capito»
«Cos'è?»
«Timidezza»
«E come la curo?»
«Non c'è una cura. E non c'è una cura perchè non è una malattia. Ma su una cosa ha ragione: si può superare»
«Come?»
«Si butti. Impari a buttarsi e a fidarsi di sè stesso. Non abbia paura di non sentirsi all'altezza»
«Ma io sono nella media, come statura»
«L'ironia è un grande dote, ma a volte non è la risposta giusta. Mi stia a sentire: faccia appello a tutto il suo coraggio e affronti gli altri, chiunque essi siano. Vede, chi le persone come lei hanno un grande timore di disapprovazione, del giudizio degli altri. Questo timore provoca un senso di disistima e di inadeguatezza. Ma è solo una proiezione mentale. Certo, si può anche risultare poco simpatici, ma se non interagisce con le persone che la circondano difficilmente si riuscirà a farsi accettare. O piacere. Perchè magari potrebbe scoprire che agli occhi degli altri lei risulta una persona piacevole. Si fida di me, ma soprattutto si fidi di lei. E ora mi scusi, ma devo andare».
«Dove va?»
«Via. Il mio tempo è scaduto. E anche per lei è tempo di andare. Siamo arrivati»
«Come?»
«Manuel, we're arrived»
«Mmmm... Hawn! So it was just a dream...»
«Were you dreaming? So I'm sorry to have you woken up»
«There's no problem. Did I slept for all the time?»
«It seem so»
«Sorry. Maybe next time I'll partecipate more»
«That's ok. Maybe you were just tired»
«It seems so».
«Ah ah ah!»
«Where are we?»
«Place Stephanie. You should remember me where is your place»
«D'you mean my home?»
«Exactly. Don't you remember where you live?»
«Of course I do. I live here»
«Mi parli meglio di quel suo... Di quella cosa che la perseguita»
«Beh, a volte... Cioè, molto spesso direi... Beh... Sì, insomma... Mi sento a disagio»
«Che vuol dire si sente a disagio? Si spieghi meglio»
«Vuol dire che in alcuni momenti...»
«Quali momenti? Ce ne sono alcuni più particolari di altri?»
«Beh, sì. Oddio, a dire la verità mi capita spesso di non riuscire a parlare. Sì, insomma, ho di fronte a me una persona ma quando dovrei parlarle ho paura a parlarle. E quando lo faccio... Beh, è come se avessi dimenticato a parlare, o come se dovessi ancora imparare a parlare. Non riesco a fare niente, è come se non avessi più il controllo di me, dei miei gesti, delle mie azioni. Quando faccio o dico qualcosa, perchè solitamente non riesco a fare o dire un bel niente...».
«Mi dica: per caso, quando in queste situazioni poi riesce a parlare, le parole escono confuse, pasticciate, sente il cuore rimbombarle nelle orecchie e avverte un senso di calore sul volto?»
«Ehm... Come fa a saperlo? E' grave?»
«Non se lei lo reputale tale. Direi che normale, normalissimo. Mi dica: per caso questo suo "disagio" si manifesta in presenza di persone dell'altro sesso? Di ragazze?»
«...»
«Capito»
«Cos'è?»
«Timidezza»
«E come la curo?»
«Non c'è una cura. E non c'è una cura perchè non è una malattia. Ma su una cosa ha ragione: si può superare»
«Come?»
«Si butti. Impari a buttarsi e a fidarsi di sè stesso. Non abbia paura di non sentirsi all'altezza»
«Ma io sono nella media, come statura»
«L'ironia è un grande dote, ma a volte non è la risposta giusta. Mi stia a sentire: faccia appello a tutto il suo coraggio e affronti gli altri, chiunque essi siano. Vede, chi le persone come lei hanno un grande timore di disapprovazione, del giudizio degli altri. Questo timore provoca un senso di disistima e di inadeguatezza. Ma è solo una proiezione mentale. Certo, si può anche risultare poco simpatici, ma se non interagisce con le persone che la circondano difficilmente si riuscirà a farsi accettare. O piacere. Perchè magari potrebbe scoprire che agli occhi degli altri lei risulta una persona piacevole. Si fida di me, ma soprattutto si fidi di lei. E ora mi scusi, ma devo andare».
«Dove va?»
«Via. Il mio tempo è scaduto. E anche per lei è tempo di andare. Siamo arrivati»
«Come?»
«Manuel, we're arrived»
«Mmmm... Hawn! So it was just a dream...»
«Were you dreaming? So I'm sorry to have you woken up»
«There's no problem. Did I slept for all the time?»
«It seem so»
«Sorry. Maybe next time I'll partecipate more»
«That's ok. Maybe you were just tired»
«It seems so».
«Ah ah ah!»
«Where are we?»
«Place Stephanie. You should remember me where is your place»
«D'you mean my home?»
«Exactly. Don't you remember where you live?»
«Of course I do. I live here»
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