Non sempre le cose sono come le ricordi. Ti aspetti sole a Roma e invece trovi pioggia; ti aspetti pioggia a Bruxelles e invece trovi sole e cielo limpido; ti aspetti gioia e allegria nel tuo mondo di un tempo e invece trovi situazioni tanto sorprendenti quanto spiacevoli; ti aspetti la solita monotonia nel tuo mondo di adesso e invece scopri cambiamenti tanto stupefacenti quanto piacevoli; ti aspetti i sedili scomodi del solito aereo low-cost, ma non ti aspetti che siano così scomodi; ti aspetti che i biglietti del treno per destinazioni internazionali siano cari, ma non così cari. Non sempre le cose sono come le ricordi, e in quei momenti ti chiedi dove hai vissuto fino a quel momento, inizi a domandarti se non sia stato solo un sogno, se non ti sia immaginato tutto. Ma ricordi tutto così chiaramente, che quelle novità lasciano spaesato e confuso. Ricordi di essere sempre stato contrario a parlare una lingua mai piaciuta, ma quando torni di accorgi che la stai parlando, nonostante tutto. E allora non puoi fare a meno di chiederti da dove provenga tutta quella fiducia che prima non c'era, e che te mai avresti pensato di poterti dare.
Non sempre le cose sono come le ricordi. Ti aspetti di dover lavorare per i tuoi datori di lavoro, e invece lavori per chi il lavoro ufficialmente non te lo dà; ti aspetti di avvisare i colleghi di essere tornato, e invece rimetti tutto al silenzio; ti aspetti di aver paura per una condotta fuori dall'ordinario, e invece improvvisamente scopri che non te ne interessa più nulla; ti aspetti di non poter sopportare di essere tra così tanta gente, e invece - anche se a fatica - ti ci ritrovi. Non sempre le cose sono come le ricordi. E improvvisamente di viene alla mente una persona lontana che ti dice "è la vecchite...". E allora realizzi che ridi, quando ti aspettavi di non riuscire a farlo. Proprio come questa città, dove per una volta ad accoglierti c'è quella primavera che credevi irrimediabilmente perduta...
Non sempre le cose sono come le ricordi. Ti aspetti di dover lavorare per i tuoi datori di lavoro, e invece lavori per chi il lavoro ufficialmente non te lo dà; ti aspetti di avvisare i colleghi di essere tornato, e invece rimetti tutto al silenzio; ti aspetti di aver paura per una condotta fuori dall'ordinario, e invece improvvisamente scopri che non te ne interessa più nulla; ti aspetti di non poter sopportare di essere tra così tanta gente, e invece - anche se a fatica - ti ci ritrovi. Non sempre le cose sono come le ricordi. E improvvisamente di viene alla mente una persona lontana che ti dice "è la vecchite...". E allora realizzi che ridi, quando ti aspettavi di non riuscire a farlo. Proprio come questa città, dove per una volta ad accoglierti c'è quella primavera che credevi irrimediabilmente perduta...
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