Tuesday, 7 May 2013

L'Unione economica va oltre il presente. Habermas dixit

Barroso cita il sociologo per dare credito al suo progetto. «Sono sempre più convinto che del tema si parlerà anche fuori dall'Ue».

Jurgen Habermas
di Emiliano Biaggio

L'unione economica e monetaria è qualcosa di sconosciuto a molti, e di complesso per gli addetti ai lavori. Non è solo un concetto, è un percorso irto di ostacoli verso il superamento delle differenze degli stati mebri dell'Unione europeo in ambito economico e fiscale. E', detto in termini semplicistici, il proseguimento dell'integrazione economica europea. Il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, ha rilanciato con forza il processo e il dibattito con la pubblicazione – lo scorso novembre – del libro blu, il documento programmatico per una maggiore integrazione europea. C'è scetticismo, perchè alcuni paesi – Gran Bretagna in testa – non vogliono cedere porzioni di sovranità nazionale e aprire il proprio sistema bancario agli altri. Ma Barroso è fiducioso, perchè gli intellettuali sono dalla sua parte. «Il fatto che il mese scorso uno dei più importanti e rispettati filosofi dell'Unione europea, Jürgen Habermas, abbia definito il libro blu per l'unione economica e monetaria “il primo e più dettagliato documento in cui l'Unione europea sviluppa una prospettiva di riforme nel medio e luingo termine che va oltre il presente”, e il fatto che Habermas l'abbia usato come base delle sue idee per una più ampia visione europea, rafforza la convinzione che questo dibattito continuerà anche oltre i confini delle istituzioni comunitarie». Con tutto il rispetto per Barroso e Habermas, ma sono i governi che devono esprimersi a favore del progetto. Se le basi di partenza sono il sostegno di un sociologo, forse potremmo non essere a un buon punto.

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