Tuesday, 4 June 2013

Per gli immigrati l'Italia chiede aiuto all'Easo

Fino al 2014 l'agenzia europea garantirà assistenza tecnica e operativa per l'attuazione delle politiche di asilo.

di Emiliano Biaggio

L'Italia non ce la fa. Gli immigrati non riesce a gestirli, e la politica d'asilo ne risente. L'Europa allora viene in aiuto, sottoscrivendo un accordo che aiuterà il nostro paese a rispondere alle sfide poste dai flussi migratori fino alla fine del 2014. Un accordo che già dal nome dice tutto: si tratta di un "piano speciale di sostegno all'Italia", pensato per rispondere a quelle difficoltà che il belpaese non riesce davvero a superare. Una bocciatura, se la si vuole vedere in termini negativi. Un apporto decisivo, volendo essere ottimisti. Ad ogni modo c'è l'intesa tra l'Italia e l’Ufficio europeo di sostegno per l’Asilo (Easo): l'agenzia europea offrirà al nostro Paese «assistenza tecnica e operativa» per la gestione dei flussi migratori e delle richieste di Asilo, con lo scopo di anticipare l’attuazione del nuovo pacchetto europeo sul tema rispondendo allo stesso tempo alla sfida rappresentata dall’arrivo degli immigrati. L’assistenza fornita all’Italia intende inoltre garantire che il nostro Paese possa offrire «elevati standard di asilo». Il piano speciale di sostegno all’Italia, spiega l’agenzia europea Easo, è stato negoziato e firmato sulla base di una convinzione piuttosto diffusa: l’attuale sistema di accoglienza e di asilo italiano «si trova ad affrontare più sfide e maggiori difficoltà nel garantire un livello omogeneo di servizi come previsto dalla legislazione nazionale». Proprio questa situazione avrebbe indotto l’Italia a richiedere l’assistenza dell’Easo. L'Ufficio europeo di sostegno per l’Asilo fornirà quindi oltre 40 attività di sostegno, dall’assistenza tecnico-operativa alla formazione di personale, dalla fornitura di manuali a piani di sviluppo, dal miglioramento della qualità delle strutture di accoglienza alla definizione di nuove procedure operative. Sperando che serva a evitare di essere nuovamente aiutati.

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