Catherine Ashton |
di Emiliano Biaggio
«Non sono qui per imporre, sono qui
per aiutare». Catherine Ashton media. L'Alto rappresentante per la
politica estera e di sicurezza dell'Ue acquista prestigio nella
difficile questione egiziana. Criticata più volte e da più parti in
Europa per un ruolo – il suo – troppo spesso visto come privo di
utilità e ricoperto con poca autorevolezza, la baronessa tesse oggi
le reti diplomatiche per portare l'Egitto fuori dall'orlo di una
nuova guerra civile. E' stata invitata lei a tornare in Egitto, ed è
la prima autorità non egiziana a far visita al presidente deposto
dal 3 luglio, giorno in cui i militari hanno scalzato dalla
presidenza Mohammed Morsi, detenuto in una località segreta dove
Ashton è stata condotta in elicottero. «Sta bene», dice per prima
cosa Ashton. «Ha accesso ai mezzi di informazione, sa cosa sta
succedendo. Con lui abbiamo parlato per circa due ore della
situazione nel paese e degli scenari». Di più non si può dire.
«Sono conversazioni riservate», dice Ashton in conferenza stampa.
Quanto al luogo di detenzione di Morsi, la rappresentante dell'Ue
ammette che «ho visto qual è ma non so dov'è», e anche se lo
sapesse non lo direbbe. Perchè l'Egitto possa continuarsi a fidare
del ruolo dell'Ue occorre agire con la massima cautela, evitando di
forzare la mano.
«Sono qui per ascoltare tutti»,
sottolinea l'Alto rappresentante dell'Unione europea. «Sono qui come
facilitatore per un processo di transizione democratica inclusivo, ma
spetta agli egiziani raggiungere questo obiettivo». Ma la situazione
non sarà semplice. Ashton nella sua visita ha incontrato il ministri
degli Esteri, il capo delle forze armate, il vice-presidente
provvisorio, i Fratelli Musulmani. Questi ultimi avrebbero chiesto un
impegno dell'Ue per il rilascio di Morsi, con Ashton che si limita a
ribadire che serve «un processo di transizione che sia inclusivo,
che eviti disordini e conflitti e tenga conto di tutte le parti in
causa», Fratelli Musulmani compresi. «Può funzionare solo un
percorso inclusivo», il messaggio ripetuto dalla baronessa a tutti i
suoi interlocutori. Il compito di Ashton è tutt'altro che terminato.
Al contrario, è appena cominciato. «Tornerò» in Egitto, annuncia.
«La sfida è impegnativa, ma è importante lavorarci».
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