Bruxelles decide di non dare più aiuti ai territori occupati (le colonie), Tel-Aviv non rinnoverà i documenti ai rappresentanti dell'Unione europea presente nella zona C.
di Emiliano Biaggio
Israele è Israele, punto e basta. Chi accetta è ben accetto, che critica è nemico e addirittura anti-semita. Israele non si discute. Israele non discute. Allo Stato ebraico tutto è concesso, tutto è riconosciuto. Israele non ha mai colpe, ha solo diritti. Anche quello di imporre la propria legge, le proprie colonie, i propri raid. Israele, atto ultimo. La Commissione europea decide di vietare finanziamenti a progetti attivi nei territori occupati della Palestina, Israele interrompe i contatti con l'Ue e una parte dei terrotori palestinesi. In una sola mossa, una sapiente lezione di democrazia: il mancato riconoscimento dell'uguagliaza, del diritto alla vita, dell'esistenza dell'altro, erano i presupposti di quell'operazione che volle il reich nazista avviare l'operazione di sterminio. Il concetto di fondo era lo stesso: non si parla, si elimina il problema. Lo stato ebraico agisce allo stesso modo: non si discute, si agisce. Ora ci diranno che siamo anti-semiti, che abbiamo osato paragonare i boia di oggi ai boia di allora. Che lo facciano pure. Ma continueranno a non capire che a generare sentimenti anti-israeliani saranno gli israeliani stessi. Un popolo che semina odio contro il suo stesso popolo. Il ministro della Difesa israeliano, Moshe Yaalon, ha dato ordine al dipartimento che gestisce gli affari civili con i palestinesi di congelare i contatti con i rappresentanti dell’Ue nella zona C della Cisgiordania, che è sotto il controllo totale di Israele. Secondo i media israeliani, lo stato ebraico avrebbe anche deciso di non rinnovare i documenti del personale Ue diretto nei territori palestinesi. I diplomatici Ue avranno quindi difficoltà ad entrare o lasciare la Striscia di Gaza. La misura non si applica ai diplomatici dei singoli paesi membri ma solo quelli del corpo diplomatico europeo. «È inaccettabile che l’Ue si comporti così come ha fatto». Perchè, il comportamento israeliano è difendibile? Esiste solo la verità di Israele, e chi la contesta deve essere punito. C'è solo una razza, quella ariana. Il resto non conta: questo era il passato, che tutti conosciamo. Israele non si discute, il resto sì: questo è il presente, un presente storico visto che si trascina da sessant'anni e più. Un altro paragone con i nazisti. Ce ne scusiamo, ma non è colpa nostra se spuntano le analogie. E' colpa di chi le ha generate.
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