Monday, 23 September 2013

Germania, è ancora Merkel

Il cancelliere uscente vince le politiche e consolida il primato del suo partito (Cdu al 41,5%). Scontato il terzo governo consecutivo.

di Emiliano Biaggio

Angela Merkel e governo di coalizione. Queste erano le aspettative circa il voto tedesco, e le aspettative sono state rispettate. Dalle urne esce un risultato storico, che fa della cancelliera uscente la prima donna nella storia della Germania la guida del paese per la terza volta consecutiva. Prima di lei per tre volte di fila a capo cancelleria c'erano riusciti solo Konrad Adenauer - ma allora di Germanie ce n'erano due - ed Helmut Holh - colui che traghettato il popolo tedesco dalle due Germanie alla Germania unita. La Cdu di Merkel ottiene il 41,5% dei voti (il 9% in più rispetto alle precedenti politiche). Arretra ancora la Spd, secondo partito, al 25,7% (-2,2% rispetto a quattro anni fa). Entrano in Parlamento anche Die Linke (8,6% dei voti) e i Verdi (8,4%). Fuori dal Bundestag l'alleato storico della Cdu, il partito liberale Fdp. Da sola Merkel sfiora la maggioranza dei seggi (311 su 630), non abbastanza per governare da sola. Avrà bisogno probabilmente di una "grosse koalition" con l'Spd (192 seggi) per formare un esecutivo. Un'eventuale coalizione Spd-Die Linke-Verdi appare improbabile per via della differenza di programmi. Il partito euroscettico AfD si ferma al 4,7% e non entra in Parlamento, ma se si calcola che è un partito nuovo questo potrebbe rappresentare un fattore di incertezza in vista delle elezioni europee del prossimo anno. Per molti il fatto che gli euroscettici non siano entrati nel Bundestag certifica la vittoria dei partiti europeisti, ma il risultato ottenuto oggi non va sottovalutato. Intanto l'Unione europea saluta la vittoria di Angela Merkel. Dal presidente del Consiglio Ue arrivano le «congratulazioni» per il risultato della Cdu e del suo leader, Angela Merkel appunto. «Sono certo che la Germania e il suo nuovo governo continueranno con i loro impegni e continueranno a dare il loro contributo per la costruzione di un'Europa di pace e prosperità al servizio di tutti i cittadini».

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