La richiesta contenuta nelle conclusioni dei capi di Stato e di governo dei paesi membri. Che gli stessi governi firmerranno.
di Emiliano Biaggio
La ricetta anticrisi è costringere chi ha un lavoro a lavorare ancora di più. Si può anche leggere così la proposta elaborata in ambienti comunitari in queste ore. A una settimana dal vertice del Consiglio europeo, la riunione dei capi di Stato e di governo del paesi membri dell'Ue, gli sherpa - con il benestare dei governi, si intende - hanno scritto nelle conclusioni che «le riforme nel mercato del lavoro sono cruciali». Le conclusioni sono il documento che i leader sottoscrivono. Ebbene, se tutti rimane com'è nella bozza, i leader sottoscriveranno che le riforme «cruciali» e dunque inevitabili da compiere sono «la detassazione del lavoro, l'aumento dell'età pensionabile, l'aumento salariale coerente con i guadagni di produttività, l'aumento della mobilità del mercato». Insomma, chi ha un lavoro è condannato a tenerselo a vita e chi non ne ha uno è condannato a non averne mai uno, un po' per la crisi un po' perchè chi è già in avanti con l'età lavorativa continuerà a non andare in pensione e a non liberare posti di lavoro». Se questo sarà l'esito del Consiglio europeo sarà difficile, per gli euroscettici, non dire che l'Europa lascia davvero a desiderare.
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