Monday, 8 June 2009

Afghanistan, la Casa Bianca: «Gli alleati ci diano una mano»

Washington chiede aiuti. Per garantire sicurezza e assicurarsi una via d'uscita.

di Emanuele Bonini

In Afghanistan «gli alleati facciano anche loro di più». La richiesta degli Stati Uniti è di quelle perentorie, che pretendono risposte chiare, una volta per tutte. Perchè «l'obiettivo è sconfiggere Al-Qaeda», ma per farlo deve esserci l'impegno di tutti. E finora «la risposta degli alleati è stata deludente», critica il segretario della Difesa Usa Robert Gates. La casa Bianca si attende in particolare che i paesi membri della Nato garantiscano la fornitura di rinforzi temporanei alla forza internazionale Isaf, almeno per garantire sicurezza alle elezioni presidenziali, in programma il 20 agosto. Si tratta di forze aggiuntive provvisorie, anche perchè il presidente Obama sta ormai lavorando su altri fronti: consolidamento dell'economia del Paese e maggior coinvolgimento del Pakistan. Solo in questo modo il presidente degli Stati Uniti potrà vedersi garantita quell'exit strategy su cui ha annunciato di essere al lavoro. Del resto, numeri alla mano, le operazioni in Afghanistan hanno raggiunti costi sempre più insostenibili: al Tesoro statunitense la guerra sta costando oltre 180 miliardi di dollari, e al contribuente americano più di 1.400 dollari dal 2001 a oggi. Spese che, con la crisi, difficilmente il cittadino statunitense sarà disposto a pagare ulteriormente. E questo a Washington lo sanno. Come sanno che l'Afghanistan è costato 700 soldati. Anche per questo «deve esserci una strategia di uscita», spiega il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. «Si deve dare la sensazione che non si tratti di un impegno senza fine». Agli afghani e agli statunitensi. Insomma, a chi paga. E questa guerra la pagano in molti.

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