Friday, 30 October 2009

Così è. Se vi pare (possibile).

Debutto col botto per il film su Micheal Jackson. Complice la sua morte, e la relativa speculazione delle major.

di Emiliano Biaggio

La morte non è mai stata così bella, anzi, per dirla in termini hollywoodiani, La morte ti fa bella. E allora ecco This is it, film-documentario su Micheal Jackson che - sulla cresta dell'onda del tam-tam mediatico generato dalla scomparsa dell'artista - già sbanca i botteghini e si candida - c'è chi ha proposto di candidarlo - all'Oscar. La pellicola è stata letteralmente realizzata a tempo di record. Miracolo del cinema? Macchè, il trucco sta nel fatto che è stato utilizzato il materiale video girato dalla pop-star mentre preparava le coreografie per il tour This Is It. Il tour, causa morte dello stesso Jackson, alla fine non si è tenuto. Anzi, neanche è partito. Ma si sa, nel mondo dove tutto fa spettacolo "show must go on". Soprattutto se rende. E in questo caso rende eccome. Le cifre parlano da sole: solo nel primo giorno di uscita nei botteghini di tutto il mondo il film ha già incassato 20,1 milioni di dollari, secondo i dati forniti dalla distribuzione. Solo negli Stati Uniti sono stati venduti ticket per quasi sette milioni e mezzo. Steve Elzer, della Sony Pictures, ha fatto sapere che la casa di distribuzione intende sottoporre il film all'Academy Awards per farlo prendere in considerazione nella corsa all'Oscar per il miglior film. Ben venga la morte allora, se paga e - soprattutto - ripaga. E quella di Jackson lo sta facendo a meraviglia, non c'è dubbio. Merito della società del capitale e dei consumi di massa, che riescono a monetizzare qualunque cosa. Miracolo divino. E allora, onore al dio denaro.

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