Un percorso iniziato nel 2001, e che adesso diventa realtà. Sulla Carta. Quella europea ha l'occasione di diventare una Unione finalmente politica. Ora, ancora una volta, tocca agli Stati.
di Emiliano Biaggio
La costituzione europea "arriva" dalla Repubblica Ceca: il presidente della repubblica, Vaclav Klaus, ha firmato il trattato di Lisbona. Il documento, dopo otto anni di gestazione e un tentativo fallito di adozione (la bocciatura referendaria di Francia e Paesi Bassi del 2005), adesso sarà in vigore nell'Europa dei 27, che si dota finalmente della propria Carta. Il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, fa sapere che il testo potrebbe entrare in vigore già a dicembre, e comunque non più tardi di gennaio. Ora la nuova Europa, almeno sulla carta, può partire e spiccare il volo. E prepararsi a nuove adesioni, in primo luogo quelle della Croazia e Islanda, i due Paesi in cima alla lista d'attesa per entrare a far parte dell'Ue. Insomma, l'Europa ha una propria Costituzione, ma questo non significa che il cerchio si sia chiuso, anzi. Adesso bisognerà vedere come i paesi membri recepiranno, interpreteranno e tradurranno in pratica quanto contenuto dal trattato appena adottato.
Secondo quanto stabilito nel documento, le riforme introdotte dovrebbero rafforzare l'Ue da un punto di vista politico e istituzionale. Il trattato di Lisbona prevede, infatti, un maggior peso e un maggior ruolo del Parlamento europeo e di quelli nazionali nel processo decisionale dell'Unione, e la riduzione del potere di veto dei singoli Paesi in seno al Consiglio. Ma con Lisbona l'Ue si dà anche un'altra possibilità finora negata: chi volesse uscire dall'Unione potrà farlo in base a condizioni che dovranno essere negoziate e concordate con gli altri partner. Senza cioè impedire a chi lo vorrà di progredire sulla strada dell'integrazione. Diverse le novità introdotte: intanto un presidente del Consiglio europeo che resterà in carica per due anni e mezzo e sostituirà il sistema corrente di alternanza semestrale; l'istituzione di un "alto rappresentante", che comprende pieni poteri di diplomazia. Viene di fatto costituito u nministro degli esteri che combina le attribuzione riconosciute attualmente al responsabile della diplomazia, Javier Solana, e la commissaria. Prevista, dal 2014, una commissione europea con meno componenti; sempre dal 2014 prevista una ridistribuzione del peso del voto dei diversi Stati membri (voto a a maggioranza qualificata basata sulla "maggioranza doppia" del 55% degli stati membri e del 65% della popolazione dell'Ue); previsti nuovi poteri per gli organismi comunitari (Commissione, Parlamento e Corte di giustizia); prevista la rimozione del veto in tutta una serie di temi (quali ambiente e clima, sicurezza energetica e aiuti umanitari). TESTO DEL TRATTATO DI LISBONA (PDF)
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