Monday, 17 May 2010

I lavori parlamentari? Un'ordine del giorno su due resta lettera morta

Ordini del giorno, mozioni, risoluzioni: che fine fanno, che seguito hanno? In Parlamento ne vengono presentati e votati in quantità notevole, ma troppo spesso questi atti di indirizzo e di controllo, queste sollecitazioni al governo a impegnarsi per trovare una soluzione, per avviare una procedura, per intervenire su questa e quella questione rimangono lettera morta. Già, perchè poi quelle sollecitazioni dovrebbero trovare attuazione, ma non sempre è così, anzi. Dall’inizio della legislatura il dicastero maggiormente adempiente alle attuazioni trasmesse è stato il ministero della Difesa, che ha dato seguito a 63 atti indirizzo su 94 segnalati, con una percentuale del 67%. Seguono il ministero degli Affari esteri con 83 atti attuati su 154 (percentuale di attuazione del 54%), il ministero dell’Interno, con 101 attuati su 200 (con una percentuale del 51%), e il ministero per i Rapporti con le regioni con 24 atti attuati su 48, con una percentuale del 50%. Ma ci sono dicasteri che esibiscono percentuali quasi raso terra: ad esempio la percentuale di attuazione del ministero dei trasporti e delle infrastrutture, dall’inizio della legislatura al 31 marzo di quest’anno, e’ stata di appena il 10% (27 su 273 atti di indirizzo), un po’ meglio il ministero della salute, con il 12% (11 note di attuazione, a fronte di 91 atti di indirizzo). Al di sotto del cinquanta per cento anche i ministeri guidati da Brunetta (41%, 28 note di attuazione, a fronte di 68 atti di indirizzo) e da Sacconi (42%).

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