Lo dice uno studio della Commissione Ue su carenza idrica e siccità.
di Alberto Fiorillo
«Anche se nel 2009 nei paesi dell'Europa meridionale le precipitazioni sono state più elevate rispetto agli anni precedenti, non sarà possibile arrestare l'eccessivo sfruttamento delle risorse idriche europee notoriamente limitate, e invertire le tendenze in atto senza un'azione piu' incisiva». Perciò, «una politica efficace di tariffazione dell'acqua e misure nel campo dell'efficienza e del risparmio idrico sono tutti elementi essenziali che potranno permettere all'Europa di disporre di acqua a sufficienza e di qualità adeguata a soddisfare le esigenze degli utilizzatori e ad affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici». E' questo, in sintesi, il messaggio contenuto nell'ultimo Rapporto della Commissione europea sulla carenza idrica e sulla siccità intitolato "2012 Water scarcity and droughts".
In molte aree dell'Ue l'equilibrio tra domanda di acqua e risorse disponibili ha raggiunto un punto critico, spiega la Commissione, e già oggi alcuni stati membri presentano una scarsità permanente che non interessa più esclusivamente l'area mediterranea: in Repubblica Ceca, ad esempio, ci sono zone colpite con frequenza da carenza idrica e la Francia e il Belgio hanno comunicato situazioni di eccessivo sfruttamento delle falde acquifere. La Commissione europea evidenzia che da anni insiste affinché gli Stati membri adottino politiche in questo campo, ad esempio per quanto riguarda le tariffe, il miglioramento degli strumenti di gestione idrica e misure in materia di efficienza e risparmio idrico. Uno studio commissionato dall'Ue nel 2009 chiedeva l'introduzione di requisiti obbligatori per i dispositivi che utilizzano acqua nell'ambito dell'estensione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile potrebbe permettere un notevole risparmio. Se fossero inclusi tutti i dispositivi domestici che utilizzano acqua sarebbe possibile ridurre il consumo idrico totale del 19%, pari ad una diminuzione del 3,2% del volume di acqua estratto ogni anno nell'Ue. Riducendo il consumo idrico dei prodotti connessi al consumo di energia, come rubinetti, docce e vasche, si potrebbe anche ridurre del 20% il fabbisogno di energia necessaria per riscaldare l'acqua. Infine, modificando la durata delle docce, la frequenza dei bagni o l'utilizzo dei rubinetti, il consumo di acqua potrebbe ridursi del 20-30% circa.
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