L'annuncio del governo di Londra, tra la gioia di Nuova Delhi e la preoccupazione di quanti ricordano che il paese asiatico non ha firmato il trattato di non proliferazione.
di Emiliano Biaggio
Il ministro dell'Industria britannico, Vince Cable, ha annunciato che «per la prima volta» il governo di Londra avvierà le esportazioni di tecnologie nucleari civili verso l'India. Per le autorità di Nuova Delhi una buona notizia, visto che il paese asiatico ha deciso di sviluppare il proprio programma nucleare, ma la decisione accende il dibattito all'interno del Regno Unito: l'intenzione non piace infatti al Foreign office (il ministero degli Esteri) e al ministero della Difesa, in quanto l'India è tra quei paesi che non hanno sottoscritto il trattato di non proliferazione nucleare.
Ma Vince Cable ha spiegato che «compagnie quali Serco e Rolls-Royce hanno la possibilità di fare una gran quantità di affari in India». Questione di soldi, insomma. In fin dei conti la fornitura di tecnologia nucleare civile rientra in un più ampio progetto di scambi e relazioni commerciali tra Londra e Nuova Delhi. Piano che rientra nelle strategie e nelle politiche del premier britannico David Cameron, che proprio per rinforzare la partnership economica con l'ex colonia si è recato in delegazione nella capitale indiana. L'annuncio di Cable arriverebbe quindi dopo il via libera di Downing Street all'avvio delle esportazioni di tecnologie nucleari civili. Il ministro dell'Industria britannica ha riconosciuto che la cosa pone «questioni di sicurezza», ma al tempo stesso ha ribadito come è intenzione del governo «dare impulso alla cooperazione sul nucleare civile». Una scelta, quella della Gran Bretagna, che potrebbe creare spiacevoli situazioni: anche l'Iran, infatti, da anni rivendica il diritto di sviluppare il nucleare per fini civili. Ma a differenza dell'India, alla repubblica islamica ciò non viene permesso. Ahmadinejad e gli ayatollah potrebbero quindi avere in questa corsa al nucleare civile di Nuova Delhi un'ulteriore motivo per procedere unilateralmente lungo la propria strada. Intanto, l'India prosegue nella sua politica energetica: a fine giugno il primo ministro indiano Manmohan Singh ha firmato un accordo col premier canadese, Stephen Harper, per una cooperazione nei progetti per la realizzazione di impianti nucleari. A proposito di nucleare: sia l'India che il vicino Pakistan - paesi dai rapporti non certo idilliaci - hanno l'atomica, è bene ricordarlo.
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