Monday, 11 October 2010

«Dobbiamo intervenire sulle intercettazioni»

Il premier torna a parlare del suo progetto di controverso ddl. Senza il quale, sostiene, «l'Italia non è un Paese civile».

di Emiliano Biaggio
Silvio Berlusconi non molla. Anzi, rilancia. Il governo stilerà il disegno di legge sulle intercettazioni, per tramutarlo in legge e riscrivere le regole. Il presidente del Consiglio lo urla con forza: «Dobbiamo intervenire sulle intercettazioni, perchè un Paese in cui non c'è inviolabilità di ciò che si dice al telefono non è un Paese civile». Quello che sembrava un percorso non solo interrotto ma terminato su un binario morto (anche per gli attriti con i finiani) adesso torna nell'agenza di palazzo Chigi. Una scelta figlia dei controlli nella sede de Il Giornale, quotidiano della famiglia Berlusconi, dopo "il caso Marcegaglia". La pubblicazione dei colloqui telefonici tra la presidente di Confindustria, il presidente di Mediaset e del direttore del quotidiano ha lasciato il segno. Per Maurizio Lupi (Pdl, vicepresidente della Camera), la pubblicazione di quelle conversazioni telefoniche sono «Una cosa incredibile, che dimostra come avessimo ragione noi a voler porre un limite alle intercettazioni». Ma il ddl sulle intercettazioni si scontra con la situazione politica, con un governo che al momento non ha una maggioranza solida alla Camera e con i finiani che non hanno nascosto perplessità per il disegno berlusconiano. Sullo sfondo lo spettro di un possibile governo tecnico non lascia tranquillo il premier, consapevole delle difficoltà. Certo è che la questione si ripropone, e torna ad essere tema caldo.

No comments:

Post a Comment