Monday, 22 November 2010

Benedetto XVI: «ci sono casi giustificati dell'uso del preservativo»

Il papa apre - parzialmente - all'uso del condom. E invita i fedeli a «una sessualità più umana». Padre Lombardi: «non è svolta rivoluzionaria».

di Emiliano Biaggio

«In alcuni casi l'uso del preservativo può essere giustificato», come ad esempio «quando una prostituta utilizza un profilattico, e questo può essere il primo passo verso una moralizzazione, un primo atto di responsabilità per sviluppare di nuovo la consapevolezza del fatto che non tutto è permesso e che non si può far tutto ciò che si vuole». Tuttavia, «questo non è il modo vero e proprio per vincere l'infezione dell'Hiv». In tal senso «è veramente necessaria una umanizzazione della sessualità». parole di benedetto XVI, che nel libro “Luce del mondo: il Papa, la Chiesa e i segni del tempo” apre, seppur parzialmente, all'utilizzo del "condom", a detta del pontefice giustificato in alcune circostanze particolari, come ad esempio nel caso della prostituzione al fine di prevenire la diffusione del virus dell‘Hiv. Per Benedetto XVI «concentrarsi solo sul profilattico vuol dire banalizzare la sessualità e questa banalizzazione rappresenta proprio la pericolosa ragione per cui tante e tante persone nella sessualità non vedono più l'espressione del loro amore, ma soltanto una sorta di droga, che si somministrano da sé». Un appello al sesso responsabilie, quello che sembra arrivare da papa Ratzinger, che usa parole ben diverse da quelle che - sugli stessi temi - usò lo scorso 16 marzo 2009, alla vigilia di un viaggio in Africa. L’Aids «non si può superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi aumentano i problemi», disse in quell'occasione. Oggi, invece, il cambio di rotta: «vi possono essere singoli casi giustificati» in nome di «un primo atto di responsabilità» e di «un primo passo sulla strada verso una sessualità più umana». Parole sicuramente insolite e inusuali per un Pontefice, ma «il ragionamento del Papa- si appresta a precisare Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede- non può essere certo definito una svolta rivoluzionaria». Benedetto XVI, spiega Lombardi, semplicemente «non giustifica moralmente l'esercizio disordinato della sessualità». Intanto, però, qualcosa sembra essere cambiato oltre Tevere.

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