Friday, 31 December 2010

Maxi-giacimento di gas nella acque di Israele

Scoperto "Leviatano-1", con risorse da 450 miliardi di metri cubi. Lo Stato ebraico potrebbe diventare paese esportatore, e destabilizzare il Medio Oriente.

di Emiliano Biaggio
Scoperta al largo delle coste di Israele, un giacimento sottomarino di gas naturale che potrebbe cambiare il futuro dello Stato ebraico: stando a quanto riferisce Al-Jazeera, la Noble Energy, compagnia statunitense operante nel settore del petrolio e del gas e in Israele operante in partnernership con l'israeliana Delek Energy, ha individuato a 130 chilometri dalla costa di Haifa un giacimento (chiamato Leviatano-1) che «potrebbe fare di Israele un paese esportatore di gas», dato che dalle prime stime Leviatano-1 si configura come «il più grande giacimento sottomarino di gas naturale scoperto al mondo nell'ultimo decennio». Noble energy ha fatto sapere in una nota che il giacimento Leviatano-1 «ha risorse stimate in 450 miliardi di metri cubi di gas naturale, si trova approssimativamente a circa 1.645 metri sotto il livello del mare», e si stima abbia «un'estensione di 325 chilometri quadrati». Il giacimento si trova a 47 chilometri di distanza da Tamar, altro giacimento tra i più grandi al mondo ad essere stato scoperto negli anni recenti sempre al largo delle coste di Haifa (è stato individuato nel 2009 e ha una capacità di 180 miliardi di metri cubi di gas). Ma al momento, sottolinea Al-Jazeera, i valori di Leviatano-1 sono ancora stimati. Infatti l'estensione di Leviatano-1 «richiederà due o più pozzi per definire meglio il totale delle risorse» contenute nel giacimento.
Intanto i media del paese danno eco alla notizia: «Un potere mondiale», ha titolato il quotidiano israeliano Maariv, ma gli analisti invitano alla cautela. «Per Israele non è un buon momento per entrare nel mercato», ha fatto notare Brenda Shaffer, esperta energetica dell'università di Haifa. Al-Jazeera mette in evidenza il fatto che la scoperta del giacimento Leviatano-1 «potrebbe alterare l'equilibrio geopolitico del Medio Oriente», dove «le dispute sulle risorse ancora scuotono le relazioni» tra paesi. Infatti fuori Israele il vicino Libano sta cercando di convincere le compagnie a esplorare i propri fondali marini: una cosa, questa, da non sottovalutare, dato che «i due paesi si sono già minacciati a vicenda proprio per via delle risorse marine». Ma nella disputa si inserisce anche l'Iran: l'ambasciatore iraniano in Libano, Qazanfar Roknabadi, ha già fatto sapere che «tre quarti del giacimento Leviatano-1 appartengono al Libano», sottolinea evidenzia Al-Jazeera. Ma la questione potrebbe non esaurirsi qui, perchè quest'ultima scoperta al largo di Haifa «aumenta» anche le possibilità di altre scoperte nelle acque di Cipro, Egitto e Territori palestinesi.

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