Tuesday, 7 December 2010

Parchi per voti, la pazza idea di Berlusconi

Lo Stelvio smembrato per il piacere dei cacciatori altoatesini e l'astensione del Svp alla fiducia alla Camera: Pd e Idv denunciano favori e trame politiche che gravano sulla natura italiana.

di Emiliano Biaggio
Silvio Berlusconi alla conta e soprattutto alla ricerca dei voti a favore in vista del voto di fiducia alla Camera. E per garantirsi sostegno parlamentare è pronto a tutto, anche a smembrare un parco nazionale per favorire la lobby dei cacciatori in cambio nemmeno di un'espressione di voto favorevole quanto di una semplice astensione. Che succede in Italia? Sembra delinearsi un accordo tra Berlusconi e Durnwalder in un'asse insolita tra Pdl e Svp. Il caso lo sollevano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, che hanno rivolto un'interrogazione al ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, per fare chiarezza sul Parco nazionale dello Stelvio, al centro di ipotesi di smembramenti sospetti. Il parco nazionale dello Stelvio, nato nel 1935, è la più grande area protetta europea che però adesso «rischia concretamente di essere presto solo un ricordo», denunciano i due esponenti del Pd. La Commissione dei dodici (l'organismo paritetico tra Stato e province autonome di Trento e Bolzano), rivelano, «alcuni giorni fa ha di fatto cancellato l'ente parco e lo Stelvio è stato smembrato in tre parti, diviso tra le due province e la Regione Lombardia». Dietro quella che viene definita una «scelta scellerata» sembrerebbe esserci la regia di Luis Durnwalder, il presidente della Provincia di Bolzano e leader del Svp, che a quanto pare «vorrebbe consentire ai cacciatori sudtirolesi di sparare anche nelle aree protette e abbassare le tutele che finora hanno salvaguardato lo Stelvio dai pericoli per il paesaggio e dal consumo di suolo». E non finisce qui, perchè sullo sfondo di tutto questo, continuano Della Seta e Ferrante, «aleggia la possibilità che la Svp garantisca a Berlusconi una preziosa astensione sul voto di fiducia». Per l'Idv invece è più che una possibilità: Sergio Piffari, capogruppo dell'Italia dei valori in commissione Ambiente della Camera, denuncia a chiare lettere «una chiara manovra politica» che «palazzo Chigi è disposta ad attuare pur di garantirsi il sostegno più esteso possibile alla vigilia del cruciale voto di fiducia di settimana prossima». Perchè di questo si tratta, secondo Piffari. C'è «il tentativo del Governo di accaparrarsi il sostegno dei deputati altoatesini della Svp». La tutela del parco dello Stelvio, critica e attacca l'Idv, «non può diventare merce di scambio», ma a quanto pare sembra che lo sia già diventato.

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