Rivisto il decreto sul federalismo fiscale, non pagheranno l'Imu ospedali e cliniche legate alla Chiesa.
di Emiliano Biaggio
Con il federalismo fiscale viene ridato ai comuni il potere di imposizione fiscale su immobili e territorio, per cui arriva l'Imu, l'imposta municipale unica. Arriva, ma fino a un certo punto. Perchè nell'ultima versione del decreto del federalismo fiscale non è previsto l'Imu non solo sugli immobili sede di culto e di proprietà della Santa Sede, ma anche per ospedali e cliniche legate alla Chiesa, scuole private, alberghi del mondo cattolico e oratori. Edifici vaticani ed istituti cattolici fuori dai confini dello Stato della Chiesa, dunque ancora beneficiarie delle stesse esenzioni già previste dall'Ici (l'imposta comunale sugli immobili). Da sottolineare che nella precedente bozza di decreto l'esenzione per gli immobili "non di culto" non era prevista. Ancora una volta vincono vescovi e cardinali, con il beneplacito delle alte sfere vaticane. A San Pietro ovviamente ringraziano, ma non graziano Berlusconi per le sue etiche e morali malefatte: se la manovra doveva essere politica, gli effetti sperati non ci sono stati; anche se la Lega non gradirà, dato che i Comuni perdono prim'ancora di ottenere poteri impositivi in materia fiscale. L'esatto opposto di quello che vuole il Carroccio. Davanti all'ennesimo regalo al Vaticano dimostra ancora una volta la vera natura dell'Italia: non è affatto stato laico, non è affatto libero stato in libera Chiesa. E', al contrario, un paese asservito al potere spirituale che modella la propria politica sui voleri dello stato Pontificio. In questo, l'Italia fa pagare agli italiani i doni confezionati per chi da sempre muove i fili della politica italiana.
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