Tuesday, 4 January 2011

Proprietà di giornali e tv, mini-proroga del divieto

Va in Gazzetta Ufficiale il decreto Milleproroghe: il blocco esteso solo al marzo 2011.

(di Aldo Fontanarosa, laRepubblica del 4 gennaio 2010)
Un grande editore televisivo potrà comprare anche un quotidiano, in Italia. Potrà farlo dal primo aprile di quest´anno, senza incontrare più alcun ostacolo legislativo. Il via libera - che causa già grandi mal di pancia nelle opposizioni, soprattutto nel Pd - arriva grazie al decreto Milleproroghe (pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale).
Riassunto delle puntate precedenti. Nel 2004, su pressione del centrosinistra e dell´Udc, la Legge Gasparri vietò il possesso di un quotidiano su carta agli editori tv proprietari di almeno due reti nazionali. La barriera voleva evitare che Berlusconi estendesse alla carta stampata il suo strapotere pubblicitario. Il divieto della Legge Gasparri è scaduto il 31 dicembre 2010. Ma con largo anticipo rispetto a questa scadenza, già ad aprile del 2010, un proposta di legge aveva chiesto la proroga dello stop. A firmare la proposta di legge, Pd, Idv e Udc. A novembre del 2010, anche il Garante per le Comunicazioni ha invocato l´allungamento del divieto.
A fine dicembre, il governo è possibilista. Il prolungamento del divieto, fa sapere Palazzo Chigi, verrà scritto nel famoso decreto Milleproroghe. Il Consiglio dei ministri valuta una prima ipotesi: allungare lo stop per due anni. Poi il Consiglio dei ministri valuta una seconda ipotesi: allungare sì lo stop di due anni, ma estenderlo nei confini. Nella versione originale (Legge Gasparri del 2004), il divieto valeva solo per Mediaset; ora il governo vuole bloccare anche l´odiata Sky e Telecom nella corsa all´acquisto di un quotidiano.
Ieri, leggendo la Gazzetta Ufficiale, arriva la sorpresa. Il divieto della Legge Gasparri, scaduto al 31 dicembre 2010, è prolungato di soli tre mesi (fino al marzo 2011). Un successivo decreto del Presidente del Consiglio potrà allungarlo ancora, eventualmente, fino a tutto il 2011. Dice arrabbiato Vincenzo Vita (Pd): «Questa scelta significa che dal primo aprile Mediaset, tanto per non fare nomi, potrà comprare il Corriere della Sera. Non è fantascienza, anzi: è una chiacchiera più volte circolata». Di soluzione «incomprensibile» parla invece Paolo Gentiloni, lui pure del Pd: «Il governo decide da solo su questa delicata materia ignorando il Parlamento, ignorando il Garante».

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