Rivelazione choc del sito Mediapart: un tetto ai non bianchi per favorire il calcio champagne. Ma la Federazione smentisce.
Bufera in arrivo sul calcio francese: lo Federcalcio transalpina, secondo il sito on line Mediapart, starebbe studiando un sistema di quote per l’accesso ai vivai nazionali, che limiterebbe il numero di neri e arabi. Secondo la fonte, i motivi sarebbero di due ordini: evitare che troppi giocatori con doppia nazionalità crescano in Francia per poi andare a fare le fortune di altre nazionali e mettere un argine al fenomeno dei «troppi neri, alti e atletici, a scapito dei bianchi», che nel gioco «champagne» della Francia rappresenterebbero «l’intelligenza della manovra». La Federcalcio smentisce che siano, al momento, state prese «decisioni» ma non nega che si sia parlato di questa eventualità nel corso di diverse riunioni. Alle quali avrebbe presenziato anche Laurent Blanc, commissario tecnico della nazionale, che si sarebbe detto d’accordo. Il sito dice che «le discussioni all’interno della Dtn (Direzionee tecnica nazionale) non hanno mai discusso di escludere una particolare nazionalità, ma si sono concentrate esclusivamente su neri e arabi», talvolta descritti come "stranieri".
L’obiettivo della Federcalcio (Fff) è quello di imporre le quote a partire dalla gestione dei vivai dei 12-13enni: la segregazione applicata al calcio, commentano i siti di sport francesi. Secondo fonti interne del Fff, indignate per le decisioni della federazioni, le prime consegne in questa direzione sono state fornite nelle ultime settimane in vari centri di formazione, tra cui l’Istituto nazionale francese (Inf) a Clairefontaine, dove è stata costituita dal 1988 parte dell’élite del calcio francese, comeThierry Henry, Nicolas Anelka, William Gallas. Una decisione che, se verrà davvero presa, è destinata a fare discutere.
Blanc, attraverso il capo ufficio stampa della nazionale francese, Philippe Tournon, ha smentito ogni coinvolgimento, dicendosi «oltraggiato» da queste accuse essendo da sempre contrario «a qualsiasi forma di discriminazione». Il ct fa sapere di aver posto semmai il problema della doppia nazionalita’ visto che ci sono giocatori che trascorrono tre anni in un centro d’allenamento della Federazione francese e poi vanno all’estero, andando a difendere le maglie di altre nazionali. Sorpreso dalle accuse anche il presidente federale, Fernand Duchaussoy: «mai sentito niente di tutto questo».
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