Le due band contro il presidente del Consiglio. Alessandra Mussolini: «Drogati!»
di Emiliano Biaggio
Silvio Berlusconi è «imbarazzante», ed è talmente «bizzarro» che «nessuno può credere che sia davvero lui il premier» dell'Italia. Per il presidente del consiglio arrivano critiche, ma stavolta non dall'opposizione nè da governi stranieri: è infatti il mondo del rock a scagliarsi contro il cavaliere. Sarà forse per rivalità artistiche (Berlusconi ha un passato musicale di cantante e suonatore sulle navi da crociera)? Chissà. Sta di fatto che nell'ultimo libro di Klaus Davi, "Porca Italia – Cosa dicono (e pensano) di noi nel mondo" (edizioni Garzanti) i Metallica - gruppo storico dell'heavy metal - e i Muse - alfieri del rock alternativo - rivolgono al primo ministro italiano parole dure. Inizia la band heavy metal statunitense: il chitarrista dei Metallica, Kirk Hammett, considera Berlusconi «pericoloso», perchè «ha troppo potere». Come spiega, «mi spaventa che Berlusconi possa allo stesso tempo possedere i media e guidare il Paese». I Metallica sostengono senza esitazioni che «il vostro premier è un uomo imbarazzante. Da noi non potrebbe mai succedere quanto accade politicamente da voi». I britannici Muse definiscono Berlusconi invece «bizzarro». Ciò perchè, spiega il leader della band Matt Bellamy, «trovo molto strano che uno come lui possa essere un leader politico. All’estero dicono tutti la stessa cosa: nessuno può credere che sia davvero lui il premier». Parole forti, che non piacciono ad Alessandra Mussolini. Tanto che la deputata del Pdl arriva a scrivere su Facebook che «questi signori parlano evidentemente sotto l’effetto dei fumi». Per Mussolini, che difende a spada tratta il presidente del Consiglio, questi musicisti infatti non sono altro che «drogati». Alessandra Mussolini passa dunque al contrattacco. «Questi signori hanno per loro ammissione fatto uso di droghe di tutti i generi». Ebbene, scrive ancora sulle pagine di Facebook, «scopro da internet che questi Metallica vengono in tour in Italia proprio quest’anno. Attaccano il nostro Paese per fare pubblicità alla loro tournée». Ma «il 6 luglio sarò a Milano a fare loro l’antidoping». Non è la prima volta che Berlusconi viene attaccato da esponenti del mondo della musica. Come ricorda anche lo stesso Klaus Davi nel suo ultimo libro, lo scorso anno il cantante dei Placebo, Brian Molko, durante un concerto a Lucca si era scagliato contro Berlusconi mandando letteralmente «a fare in culo lui, le sue ragazze e le sue bugie» («So fuck Berlusconi, fuck his motherfucking playmates and his lies», disse). Anche Manu Chao, il chitarrista folk franco-spagnolo, ha in passato criticato il presidente del Consiglio.
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