Monito del presidente Usa, Barack Obama: mettere da parte divisioni e diversità. Aumentare il tetto del debito o sarà l'Armageddon.
di Emiliano Biaggio
«Democratici e repubblicani devono lavorare insieme» per raggiungere un accordo sull'innalzamento del tetto del debito pubblico Usa. Questo vuol dire che «bisogna mettere da parte le differenze per fare ciò che è più giusto per il paese», e in tal senso «ognuno deve mostrare la volontà di giungere a un compromesso». Barack Obama è tornato a invitare i parlamentari statunitenti a rilanciare i colloqui per mettere a punto un piano che rilanci l'economia americana e soprattutto scongiuri il rischio default.
Il presidente degli Stati Uniti ha infatti avvertito deputati e senatori che «il tempo sta scadere», riferendosi al termine, sempre più prossimo, del 2 agosto, giorno in cui
si raggiungerà il limite del debito di 14,3 trilioni di dollari. «Bisogna adottare un piano» per far fronte all'emergenza, ha detto l'inquilino della Casa Bianca, rivolgendosi principalmente ai repubblicani e allo speaker della Camera dei rappresentanti, John Boenher, che ha abbandonato il tavolo delle trattative. «Non è stato raggiunto un accordo, e non si è nemmeno vicini a un accordo», ha ammesso Boenher. Ciò «non per contrapposizioni personali, ma per una diversa visione del Paese», ha spiegato. A dividere democratici e repubblicani, e più nello specifico Obama e Boenher, il programma del presidente degli Stati Uniti, che prevede più tasse per i ricchi. Per Obama, infatti, non si può prescindere da un aumento della pressione fiscale per i ceti più abbienti, una misura bocciata però da Boenher e da larga parte dei repubblicani.
Alla Casa Bianca si continua a lavorare senza sosta per cercare di scongiurare «l'Armaggedon», come Obama ha definito l'ipotesi di un rischio default. Nella dimora del presidente Usa sono attesi i capigruppo dei democratici alla Camera e al Senato, Nancy Pelosi e Harry Reid, insieme al capogruppo dei repubblicani al Senato, Mitch McConnell. L'intento è chiaro: cercare un accordo, anche senza Boenher, con la mediazione del repubblicano McConnell, più incline a proseguire la via del confronto. Si resta dunque col fiato sospeso, ma una cosa è certa: si andrà avanti alla ricerca di un accordo per l'innalzamento del tetto - prefissato per legge - al debito pubblico entro lunedì, così da mandare messaggi rassicuranti ai mercati.
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