Cappuccino e cornetto per la pausa dei lavori. Durante la quale il ministro dell'Economia suggerisce due letture interessanti.
di Emiliano Biaggio
Cappuccino e cornetto: il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, al termine del voto di fiducia in Aula alla Camera si concede un momento di relax facendo merenda alla buvette della Camera, accompagnato dalla collega di governo Giorgia Meloni, che offre lo spuntino al ministro. Il titolare del Tesoro vorrebbe magari allentare la tensione dopo giorni di frenetico lavoro per licenziare in tempi rapidissimi la manovra, ma i cronisti lo assediano. «Non parlo», chiarisce subito Tremonti. A questo punto Meloni lo "abbandona" al suo destino. «Buona colazione», augura Meloni mentre lascia la buvette. «Speriamo che abbia pagato...», commenta Tremonti mentre finisce di consumare. Nel frattempo, tra un sorso di cappuccino e un boccone di brioches, parla con la stampa che lo assedia. Del più e del meno, tenendo fede alla sua promessa. In fin dei conti è un momento di pausa dei lavori, un momento per non pensare alla manovra, alle inchieste su Milanese, alle tensioni nel governo, alla maggioranza in fibrillazione per il caso P4 e il voto della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera sulla richiesta di arresto del deputato del Pdl Alfonso Papa. Non si parla di attualità: il titolare del Tesoro si sofferma sua passione per Simenon, ma non per il suo famoso ispettore Maigret. Tre camere a Manhattan e Il presidente le opere lette e citate da Tremonti.
Il primo è una storia sull'amour fou per una donna non più giovane e fresca, ma seducente. Il secondo titolo, più politico, narra la storia di un uomo che è stato molto potente per tanti anni fino a sfiorare la carica di presidente della Repubblica. Il presidente è la storia di un politico vecchio e malato che si è ritirato in Normandia dopo la caduta del suo ultimo governo. E' un uomo strettamente sorvegliato e alla fine della vita, ma che tiene in pugno il fedele amico di una volta che sta per diventare premier. Lo tiene in pugno perchè possiede documenti compromettenti su di lui. Questa è solo letteratura: ogni somiglianza alle vicende della politica italiana è del tutto casuale.
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