Il ministro dell'Economia, dal Senato, avverte l'Europa: «C'è il dramma euro, si rischia di andare a fondo come il Titanic». E ripropone l'eurobond.
di Emiliano Biaggio
«Siamo dentro a un paradosso: l'area euro è la la più ricca e la meno indebitata del mondo, ma la percezione dei mercati finanziari non riflette questa forza». Doveva intervenire per spiegare meccanismi e ragioni della manovra, e Giulio Tremonti in Aula al Senato lascia intendere senza troppi giri di parole che il testo è frutto della congiuntura economica e delle necessità che questa impone. Per l'Italia e soprattutto per l'Europa. Perchè il problema, aggiunge il ministro dell'Economia, è che «la crisi finanziaria si aggira per il mondo come un mutante, oggi ha forma della Grecia» e pone «il dramma o il dilemma dell'euro». Ma c'e' anche dell'altro: a detta di Tremonti c'è infatti «un problema di fiducia politica», e proprio per questo «la politica non deve fare piu' errori». Occore dunque agire, perchè «o si va avanti o si va a fondo», avverte Tremonti. Occorre però «una risposta comune», «una risposta europea», perchè «come per il Titanic i passeggeri di prima classe non si salvano se la nave affonda». per evitare che la barca coli a picco, il titolare del Tesoro ripropoone un'idea a lui tanto cara. «Nel 2003 proposi l'eurobond: credo che questa idea, finora poco sostenuta, sia quella giusta» per salvare euro ed Europa.
No comments:
Post a Comment