La missione di monitoraggio resta confermata, mentre a livello c'è un filo diretto tra istituzioni comunitarie e autorità nazionali.
di Emiliano Biaggio
L'Europa monitora l'Italia attraverso la propria missione, ma «continua a mantenere un dialogo a livello politico» con il nostro paese. Si lavora dunque su più livelli e non solo sul piano tecnico. La dimostrazione è data dalla conversazione telefonica di questa mattina tra il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, e il nuovo presidente del consiglio italiano, Mario Monti, la prima avuta da quando Monti ha ricevuto l'incarico di formare un nuovo governo. «Il presidente Barroso questa mattina era a Parigi, e da lì ha telefonato al nuovo primo ministro italiano», ha fatto sapere in conferenza stampa la portavoce di Barroso, Pia Ahrenkilde-Hansen. Contenuti della conversazione riservati, ma che dimostrano come le istituzioni comunitarie seguano da vicino la crisi italiana e gli sviluppi delle vicende politiche del nostro paese.
«Credo che continueremo ad avere contatti a livello politico» con le autorità italiane, ha infatto sottolineato Amadeu Altafaj, portavoce del commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn. In tal senso, ha fatto sapere, «sabato Tremonti ci ha spedito una lettera contenente i chiarimenti sulle misure contenute nella lettera» portata da Berlusconi al Consiglio europeo dello scorso 26 ottobre e contenenete le risposte al questionario che l'Ue ha redatto proprio per chiedere chiarimenti sulla lettera italiana. Al momento la Commissione Ue «sta esaminando» la risposta fornita dal ministro dell'Economia uscente, e il primo rapporto sullo stato di attuazione delle misure promesse dall'Italia e sulla situazione italiana in generale «sarà fornito da Rehn per la fine del mese», ha spiegato Altafaj. Si aspetta infatti anche il resoconto dei tecnici Ue in missione a Roma, e dove resterà ancora a tempo indeterminato. La missione infatti è «ancora a Roma» e «sta lavorando», ha precisato il portavoce di Rehn. «Ancora non è stata stabilita una data di rientro a Bruxelles», e questo perchè si intende raccogliere tutte le informazioni per un rapporto «molto dettagliato». Quella al lavoro, ha voluto ricordare infine Altafaj, «è una missione regolare che si invia sempre in situazioni come queste». Quindi «non facciamo un doppio lavoro». Ma quali sono le aspettative dell'esecutivo di Bruxelles sull'Italia alla luce dei cambiamenti politici e dell'arrivo di nuovi interlocutori? «La legge di stabilità appena approvata va nella giusta direzione, quanto alle riforme strutturali e il consoldamento fiscale Monti è già stato chiaro», ha risposto Altafaj.
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