Wednesday, 7 December 2011

Ecco la manovra Monti, equa solo per i ricchi

Il governo catto-bancario delude le attese e colpisce in modo pesante gli italiani. Risparmiando i soliti noti in nome dell'Europa monetaria.

di Emiliano Biaggio

Stretta sulle pensioni, stangata sulle case, aumento delle tasse. Eccola, la manovra lacrime e sangue di Mario Monti che impone sacrifici per tutti e segna in maniera indelebile il futuro delle prossime generazioni. Se equità doveva essere, così non è stato. Il governo dei tecnici ha infatti deciso di adottare misure che colpiscono tutti: l'equità è forse racchiusa in questo principio di uguaglianza. Della patrimoniale, appena un accenno: decretata infatti un'imposta "una tantum" dell’1,5% sui capitali rientrati grazie allo scudo fiscale. Torna l'Ici sulla prima casa, che si chiamerà Imu e scatterà dall'1 gennaio 2012, includendo anche l'Irpef sui redditi fondiari. La tassa non sarà progressiva: non si applica, in sostanza, il principio per cui chi ha di più paga di più. Modifiche epocali sul fronte previdenziali: spariscono le pensioni calcolate con il sistema retributivo, per far posto a pensioni calcolate unicamente con il sistema contributivo. Il metodo retributivo, che si applica a quanti che al 31 dicembre 1995 hanno maturato almeno 18 anni di contributi versati, calcola l'importa della pensione con la formula "base pensionabile X numero di anni di contributi versati X Aliquota". Le pensioni contributive, invece, tengono conto dell’andamento del Pil. Con questo sistema l'aliquota contributiva di riferimento per calcolare i contributi da accreditare corrisponde al 33 % della retribuzione percepita. In pratica, con la manovra di Monti, gli assegni dipenderanno dal livello dei versamenti accantonati e non dal livello delle retribuzioni degli ultimi anni di lavoro. Quanto all'età pensionabile, è la fine del sistema delle quote, che spariscono definitivamente. La pensione di anzianità resta solo in questi due casi: 41 anni e un mese di contributi per le donne, 42 anni e un mese per gli uomini. Di fatto, viene incamerata nell'anzianità la finestra mobile. Per le pensioni di vecchiaia, cioè tutte le altre, accelera il percorso della parificazione fra donne e uomini. L'età sale a 62 anni già dal 2012 per le lavoratrici del privato. Per gli uomini, l'età minima sempre dal 2012 è 66 anni. Dall’anno prossimo poi saranno abolite le cosiddette finestre mobili. In sostanza, nel 2022 ci vorranno 67 anni per andare in pensione. Misure dure, ma si sapeva che Monti avrebbe avuto il compito di realizzare questo piano di macelleria sociale, redatto dal suo predecessore nella famosa lettera. La manovra da 30 miliardi ha nel capito Ici ricavi stimati per 10 miliardi, cui si aggiungeranno quelli dell'aumento del costo dei carburanti. Un'altra misura, insomma, che andrà a gravare sulle famiglie. Dal 1° gennaio 2012 l'imposta di fabbricazione sulla benzina salirà a 704,20 euro per mille litri, mentre quella del diesel a 593,20 euro per mille litri. C'è già chi ha calcolato che con l'effetto moltiplicatore dell'Iva l'impatto sui prezzi al consumo sarà di quasi 10 centesimi per la verde e di 13,6 centesimi per il gasolio. Per cercare di dare un senso di equità ecco allore l'imposta erariale annuale sugli aeromobili privati, che induce a domandarsi quanti nel nostro paese possono permettersi aerei. Monti ha detto che la manovra «salva l'Italia», ma non è così: il provvedimento del governo catto-bancario salva la banche, risparmia i pochi ricchi e falcidia tutti gli altri. Se Monti voleva dimostrare di essere un paladino dell'equità, come premier ha già fallito. Se invece doveva dimostrare di essere un mero funzionario dell'Ue che ci ha commissariato, allora ha già dato prova di grande professionalità e affidabilità.

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