Monday, 23 January 2012

L'Europa decreta l'embargo al petrolio iraniano

Il Consiglio Ue impone nuove sanzioni al regime degli ayatollah per il programma nucleare, ma si rischia di affossare la ripresa.

di Emiliano Biaggio

Stop al greggio iraniano. Il Consiglio europeo ha decretato «il divieto di importazione di petrolio e prodotti petroliferi dell’Iran» quali nuove sanzioni nei confronti della repubblica islamica per il programma nucleare. La messa al bando dei prodotti iraniani, fa sapere il Consiglio al termine della riunione del Consiglio di ministri degli Esteri, «riguarderà l’importazione, l’acquisto e il trasporto di tali prodotti, incluse l’assicurazione e il credito». Ancora, il Consiglio Ue ha decretato la fine dell’import di prodotti petrolchimici dall’Iran, per cui «da ora in poi nuovi investimenti in compagnie petrolchimiche iraniane al pari di joint-venture con tali compagnie non saranno più permessi».
Le decisioni, specifano da Bruxelles, sono state prese per indurre il regime degli ayatollah a fermare il programma nucleare, che in Europa desta «profonda preoccupazione». Il pericolo, però, è che possa verificarsi un "effetto boomerang" per i paesi dell'Unione europea. Si teme infatti il rischio di un aumento del prezzo del petrolio. Ciò, per paesi fortemente dipendenti dalle importazioni di petrolio come l’Italia, significherebbe il rischio di un possibile rincaro del costo dei carburanti e, soprattutto della bolletta. Insomma, l’adozione di nuove sanzioni contro l’Iran per l’Europa può non essere una buona notizia: con un prezzo del greggio che aumenta la ripresa economica rischia pesanti e seri contraccolpi, specie se si considera che i paesi che ne risentirebbero maggiormente sono Italia, Spagna, Irlanda e Grecia. Tutti paesi già in difficoltà.

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