Lo staziamento "premia" la svolta democratica del paese.
Piebalgs: «La fase di transizione va sostenuta».
di Emiliano Biaggio
L'Unione europea garantirà ulteriori 150 milioni di euro al governo del Myanmar per l'assistenza del paese nella sua fase di transizione. Lo fa sapere la Commissione europea, alla vigilia della missione nel paese asiatico del commissario per lo Sviluppo, Andris Piebalgs, in programma dal 12 al 14 febbraio. Gli aiuti economici, precisa l'esecutivo di Bruxelles, saranno garantiti alle autorità di Naypyidaw «a seguito dell'immpressionante agenda di riforme» e dopo «i significativi passi avanti compiuti dal paese». I 150 milioni, che si aggiungono ai 174 già stanziati dal 1996 ad oggi, serviranno per interventi a sostegno dell'agricoltura, dell'istruzione e della lotta alla povertà.
Tutto questo, spiega Piebalgs, è stato deciso per via degli «sviluppi senza precedenti nel paese per quanto riguarda democrazia, diritti umani e ruolo della legge, principi fondamentali per l'Ue». Piebalgs e tutta l'Ue riconoscono «il momento di sorprendente cambiamento in Myanmar e la necessità di fare tutto ciò che si può per aiutare il paese in questo momento».
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