Thursday, 19 April 2012

"Joint restriction", i coffe-shop fanno ricorso

Nei Paesi Bassi i gestori contro la norma che vorrebbe le droghe leggere vendute solo a pochi residenti. La sentenza attesa per fine mese.

 di Emiliano Biaggio

Fumatori (di spinelli) di tutto il mondo unitevi. I gestori dei coffe-shop tentano l'ultima carte per bloccare il provvedimento che restringe - e di tanto - la vendita e il consumo di droghe leggere, e salvare uno dei simboli dei Paesi Bassi. I proprietari di 19 coffee-shop olandesi hanno presentato ricorso alla giustizia perchè non venga introdotta la cosiddetta ''Carta cannabis'', ovvero una tessera che consenta solo ai residenti olandesi di essere clienti di questi locali, dove si acquistano e si consumano liberamente droghe leggere. Il ricorso è stato presentato oggi al tribunale dell'Aja e i giudici dovrebbero pronunciarsi per scritto entro il 27 aprile. Tutti col fiato sospeso, in attesa della decisione che può segnare il destino di una nazione e non solo. Perchè se i coffe-shop sono l'esempio della permissività del popolo olandese e dello spirito libero di questo angolo d'Europa, sono un punto di attrazione per molti turisti.
   Non solo gli olandesi, dunque, restano in attesa di capire cosa succederà. Se nei Paesi Bassi e in una buona fetta d'Europa si spera in una clamorosa bocciatura del piano che vuole la "joint restricion", qualcuno attende invece che la giustizia dia ragione alle autorità: si tratta della Svezia, che con una politica e una legislazione anti-spinello diventerebbe il nuovo mercato delle droghe leggere legalizzate. Con la Svezia, tutti i consumatori e tutti gli amanti della marijuana di quei paesi che hanno collegamenti migliori e più convenienti con il paese scandinavo.
   La nuova legislazione oggetto di ricorso dovrebbe essere applicata a partire dall'1 maggio prossimo nelle province del sud dei Paesi Bassi (Zelanda, Brabant-Nord e Limbourg), al confine con Belgio e Germania, e a partire dal 2013 nel resto del paese. I 670 coffee-shop autorizzati in tutto il paese diventerebbero quindi dei club per pochi, con un tetto massimo di 2.000 iscritti, tutti rigorosamente maggiorenni e residenti nei Paesi Bassi.

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