I ministri dei trasporti dei 27 danno il via libera all'accordo che concede per 15 anni i dati personali alle autorità degli Stati Uniti.
di Emiliano Biaggio
Via libera all’accordo sulla registrazione dei nomi dei passeggeri che consente al governo degli Stati Uniti di tenere i dati di quanti volano verso gli Usa per quindici anni. Il Consiglio dei ministri dei Trasporti dei paesi dell’Ue ha infatti approvato il testo già accolto positivamente dal Parlamento europeo lo scorso 19 aprile. Il voto del Consiglio era previsto: l’accordo (noto con l’acronimo Pnr- Passengers names registration), era stato proposto proprio dal Consiglio Ue e il Parlamento comunitario ha votato “sì” alla proposta senza introdurre modifiche. L’accordo, fanno sapere fonti Ue, «molto probabilmente entrerà in vigore il prossimo 1 giugno».
In base all’accordo Ue-Usa le autorità statunitensi conserveranno i dati in una banca dati attiva per un massimo di cinque anni. Dopo i primi sei mesi, tutte le informazioni che potrebbero essere utilizzate per identificare un passeggero verrebbero oscurate, in modo da non rendere riconoscibile il soggetto. Terminati i cinque anni, i dati sui passeggeri saranno trasferiti in una banca dati “inattiva” per un periodo massimo di dieci anni, con requisiti di accesso più severi per i funzionari degli Stati Uniti. Successivamente, l'accordo sancisce che i dati devono essere resi completamente anonimi, eliminando tutte le informazioni che potrebbero servire a identificare il passeggero.
Secondo il Pnr, le informazioni dei passeggeri sono raccolte dalle compagnie aeree durante il processo di prenotazione e includono nomi, indirizzi, dettagli di carte di credito e i numeri dei sedili. Il Pnr, ricordano i ministri dei Trasporti dell’Ue, intende «prevenire, individuare e perseguire minacce terroristiche e crimini connessi, così come altri reati punibili con almeno tre anni di carcere».
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