Per Bruxelles il paese sudamericano opera misure protezionistiche «discriminatorie» e contrarie alle regole sul libero commercio.
di Emiliano Biaggio
La Commissione europea ha deciso di deferire l'Argentina presso l'Organizzazione mondiale per il commercio (Wto) per le misure ritenute dall'Ue contrarie al libero scambio. Bruxelles ritiene infatti che il paese sudamericano abbia adattato misure protezionistiche colpendo le esportazioni europee verso l'Argentina. La decisione della Commissione europea giunge dopo la disputa proprio con il governo argentino per il caso Repsol-Ypf. Il 18 aprile scorso l'Argentina ha infatti deciso unilateralmente di nazionalizzare la compagnia petrolifera spagnola, innescando tensioni tra paesi e sui mercati.
La Commissione Ue ha deciso di sollevare in sede Wto il caso argentino per la condotta generale del governo di Buenos Aires. Da Bruxelles fanno sapere che la denuncia dell'Argentina «non è direttamente legata al caso Ypf», ma dipende dal regime precedurale decretato dalle autorità argentine per ottenere le licenze di importazione di prodotti stranieri. Un regime ritenuto «discriminatorio» dall'Ue. L'Unione europea accusa l'Argentina di violare le regole di trasparenza e di libero scambio del Wto. In particolare si contesta a Buenos Aires la "Declaracion jurada anticipada de importacion", il permesso che deve essere obbligatoriamente rilasciato per l'ingresso di qualunque merce straniera all'interno dell'Argentina. Essendo un permesso da ottenere prima dell'ingresso delle merci, denuncia la Commissione europea, «per via delle procedure richieste le importazioni straniere vengono sistematicamente non ammesse o cancellate». Inoltre si contesta «la pratica non scritta, non trasparente, ma sistematica» di imporre a chi importa merce straniere di «bilanciare» gli acquisti con vendita all'estero di merce argentina. Si tratta, continua l'Ue, di restrizione che solo «nel 2011 hanno colpito beni europei esportati in Argentina per un valore di 8,3 miliardi di euro». Per questo motivo l'Ue ha deciso di denunciare l'Argentina in Wto, che dovrà esaminare il caso e trovare una soluzione. «Se entro 60 giorni non sarò trovata una soluzione soddisfacente - annuncia la Commissione Ue - l'Europa chiederà all'organizzazione mondiale per il commercio di adottare azioni legali». Le misure protezionistiche adottate dall'Argentina «sono illegal», attaca il commissario europeo per il Commercio, Karel De Gucht, per il quale «è tempo di rimuovere queste procedure sleali». Nel paese sudamericano «ci sono restrizioni che hanno impatto sull'economia europea». La politica economica dell'Argentina, aggiunge De Gucht, «è diventata una politica protezionistica e aggressiva, come dimostra anche il caso Repsol».
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