Friday, 20 July 2012

Ue, Cipro spaventa l'Europa

L'isola è da poco diventata il nuovo presidente di turno del Consiglio europeo, ma i ciprioti sono visti come non all'altezza dei compiti che li attendono.

di Emiliano Biaggio

«Un'incognita». Così a Bruxelles vengono considerati i ciprioti, i nuovi presidenti di turno del Consiglio europeo. Se la Danimarca ha convinto fin da subito impressionando addirittura per i risultati ottenuti a fine semestre, Cipro al contrario lascia piuttosto perplessi. Non si conoscono ancora i calendari dei lavori, non si è certi del "polso" che questo piccolo paese saprà mostrare. La Danimarca ha affrontato molti dossier (ben 50), è vero, ma non ha saputo chiudere la propria presidenza con alcuna bozza di cifre. I programmi e le politiche comunitarie oggi sono in sostanza un assegno in bianco, che potrebbe correre il rischio di rivelarsi un assegno in bianco. Nulla di strano: era previsto che toccasse a Cipro definire i "quantum", ma il Parlamento europeo - prima di chiudere i battenti per spedire tutti in vacanza - ha già fatto sapere che non intende trovare alcuna intesa se prima Cipro non fissa gli importi per paese e per settore. Un compito che per molti Cipro non saprà assolvere, tanto che gli addetti ai lavori già iniziano a interloquire con gli irlandesi, successori dei ciprioti alla guida del Consiglio Ue. «Ci sono segnali preoccupanti» per questo semestre di presidenza, rivelano fonti pretendendo l'anonimato. Le stesso fonti, dopo un primo paragone preliminare, non hanno difficoltà a riconoscere come quella cipriota già adesso si connoti come «una presidenza di minore forza».
Oggi è difficile dire quale sarà il calendario e la gestione dei lavori da parte di Cipro, che rappresenta «un'incognita» europea sia per la sua tenuta finanziaria (le banche sono in netta difficoltà e sono già in crisi di liquidità), sia per i suoi rapporti con la Russia. Il governo di Nicosia guarda infatti a Mosca per avere quei prestiti di cui ha bisogno per non sottostare alle condizioni dell'Ue, sconfessando di fatto l'Unione stessa. Se la Danimarca ha impressionato per il suo pragmatismo («anche eccessivo», dicono a Bruxelles), Cipro preoccupa per l'esatto opposto, per l'approssimazione che sta dimostrando.

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