Si cerca convinti di trovare ma tutto diventa una caccia al tesoro: gli oggetti che erano soliti giacere in un posto non si trovano più dove si ricorda, i mobili una volta disposti in un modo ora sono sistemati in un'altra maniera, nei cassetti della scrivania è stato riposto di tutto, il ripiano del tavolo accuratamente svuotato di tutti gli incartamenti e perfettamente pulito, i libri sono stati spostati di mensola. Si cerca convinti di trovare ciò che serve sul momento, e si finisce col trovare le risposte che non si attendevano ma che comunque si conoscevano già e che non si voleva accettare: non si è più a casa propria. Quella ormai è altrove, lontana nello spazio e nel tempo. E tutto sta lì a mostrarlo, a cominciare dalla valigia adagiata a terra. In quella che una volta era la propria camera i cassetti dei vestiti, semi-vuoti, indicano l'assenza della persona che non vestirà mai più ciò che è stato lasciato per il sacchetto di lavanda. Profumati ricordi di un individuo andato, a mitigare gli aromi non sempre piacevoli di un mondo mai tenero.
Si cercano le chiavi di casa, e si trovano nuovi portachiavi, ma soprattutto nuove serrature, in un'ironica rappresentazione delle porte ormai irrimediabilmente chiuse alle proprie spalle. Le vecchie chiavi sono state sostituite con delle nuove, sul tetto per la prima volta da quando si inizia a ricordare ha fatto la sua comparsa l'antenna per il televisore, e a lavare i panni ci pensa un'altra lavatrice. Tutto è improvvisamente diverso, e ci si sente davvero estranei in luoghi sempre meno familiari. Ci si aspetta di trovare i propri parenti stretti, ma nel frattempo la composizione familiare è cambiata ancora, con un nuovo spazio vuoto da dover reinventare. L'evoluzione dell'esistenza ha fatto il proprio corso, e tutto in un solo colpo. Ci si chiede quando è avvenuto, o quando è cominciato, ma sono domande futili: è successo è non sarà reversibile. Non resta che cercare i propri effetti personali nel nuovo mondo regolato da leggi esterne che nascondono alla vista umana ciò che prima era visibile e chiaro. Ma ci si perde dentro quella che una volta era la propria casa. A mostrare come ormai tutto non sia più come una volta.
Si cercano le chiavi di casa, e si trovano nuovi portachiavi, ma soprattutto nuove serrature, in un'ironica rappresentazione delle porte ormai irrimediabilmente chiuse alle proprie spalle. Le vecchie chiavi sono state sostituite con delle nuove, sul tetto per la prima volta da quando si inizia a ricordare ha fatto la sua comparsa l'antenna per il televisore, e a lavare i panni ci pensa un'altra lavatrice. Tutto è improvvisamente diverso, e ci si sente davvero estranei in luoghi sempre meno familiari. Ci si aspetta di trovare i propri parenti stretti, ma nel frattempo la composizione familiare è cambiata ancora, con un nuovo spazio vuoto da dover reinventare. L'evoluzione dell'esistenza ha fatto il proprio corso, e tutto in un solo colpo. Ci si chiede quando è avvenuto, o quando è cominciato, ma sono domande futili: è successo è non sarà reversibile. Non resta che cercare i propri effetti personali nel nuovo mondo regolato da leggi esterne che nascondono alla vista umana ciò che prima era visibile e chiaro. Ma ci si perde dentro quella che una volta era la propria casa. A mostrare come ormai tutto non sia più come una volta.
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