Il commissario Ue Kristalina Georgieva |
Maglia azzura, la scritta "we care, we act" (ci prendiamo cura, ci adoperiamo), il simbolo dell'unione europea: è la divisa dei Corpi volontari europei per gli aiuti umanitari, la Protezione civile dell'Unione europea lanciata in grande stile dal commissario europeo per la Cooperazione internazionale e gli aiuti umanitari, Kristalina Georgieva. L'Ue finanzierà la formazione di uomini e donne in tutto il territorio dei ventisette stati membri per creare un nuovo "corpo scelto" chiamato a fornire assistenza in quei paesi colpiti da calamità naturali o appena usciti da un conflitto. Non solo. Gli Evcha (questo il nome dei corpi volontari, dall'acronimo inglese per European Voluntary Corps in Humanitarian Aid) saranno chiamati a svolgere azione di prevenzione. «Gran parte di queste persone - spiega Georgieva - sarà impiegata in situazioni post-catastrofe e di prevenzione delle catastrofi, perchè oggi in molte parti del mondo non si fa abbastanza attenzione alla prevenzione». Mai e poi mai gli Evcha saranno inviati in teatri di guerra, assicura il commissario Ue.
L'obiettivo dell'esecutivo comunitario è creare un nucleo tra i 150.000 e i 200.000 uomini, tutti volontari. «L'ultimo sondaggio Eurbarometro indicava che l'88% dei cittadini europei aveva detto di essere d'accordo a istituire corpi». Questi corpi volontari, sostiene Georgieva, saranno un vantaggio per tutti. «Sarà un vantaggio per i cittadini dell'Ue, che potranno fare del bene; sarà un vantaggio per l'intera Unione europea, che potrà vantare di persone formate da schierare dove serve; sarà un vantaggio per quelle popolazioni colpite da calamità». Per Georgieva l'iniziativa della Commissione Ue è quasi un obbligo. Dati alla mano «dagli anni Settanta ad oggi il numero delle calamità naturali è aumantato di cinque volte, e l'impatto è aumantato di intensità». Da qui l'idea della Protezione civile dell'Ue, che lavorerà nel mondo in stretta cooperazione con la croce rossa internazionale.
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