Wednesday, 17 October 2012

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Bruxelles, anno uno

Une année est passé déjà. Si dovrebbe scrivere così, o almeno credo. Dopo tutto questo tempo è ancora tutto così complicato, almeno per quanto riguarda il francese. Una lingua lasciata a metà, un po' come tutto il resto. O forse no. Sono solo io che cerco continuamente somiglianze, nella continua speranza di ritrovare un po' di familiarità con il mondo circostante e le sue manifestazioni quotidiane. Un anno. C'est bizzare! Sembra sia passata un'eternità. La lontananza ti fa apparire tutto più sfocato e indistinto. Tempo e spazio si confondo. Soprattutto il tempo. Curioso come le persone cambino. Tornare, avrebbe un senso oggi? Chi prima diceva di conoscermi probabilmente oggi non mi riconoscerebbe, e viceversa. Il passare del tempo è estraniante, specie se scorre in luoghi diversi. Strano che sia qui a perdermi in simili ragionamenti, peraltro incomprensibili al lettore. Un anno. Non più tardi di un anno fa, questo stesso giorno, mi "divertivo" a domandarmi dove mi sarei trovato tra un anno. La risposta era facilmente prevedibile: allo stesso punto. Sia pur con qualche piccola differenza mi trovo esattamente dov'era un anno fa. Stessi dubbi, stessi interrogativi, stesse paure, stesse incertezze, stesse precarietà. Curioso: si direbbe che sia ancora me stesso. Peccato che io sappia che non è così. Ho solo accentuato i difetti che avrei dovuto provvedere a eliminare. Peccato che mi sia chiuso ancor più in me stesso. Suppongo che anche faccia parte del nuovo corso, iniziato sotto i peggiori auspici e proseguito in modo solo in parte migliore. Dopo un anno c'è ancora qualcuno che insiste nel sostenere che io sia scappato, abbia dato vita a una delle più rocambolesche e maleducate fughe che il genere umano ricordi. Dopo un anno c'è anche chi insiste nel sostenere che a Bruxelles non sia stia poi così male. Peccato che chi dice questo non viva a Bruxelles. Poco importa. Pas de probleme, ce n'est pas grave. Dopo un anno sono ormai abituato. Non a tutto, ma a molto. Il che non è poco. Il fatto curioso è che festeggerò il mio compleanno, il mio primo anniversario a Bruxelles. Una celebrazione sobria, senza trionfalismi. Una festa ironica, ironica come questo mondo. Ma questo gli altri non lo sapranno. Quando gli altri sapranno della festa penseranno solo alla mia ingratitudine. Già me li immagino, lì a sottolineare come non abbia mai festeggiato un compleanno con loro e adesso, invece, in giro per caffè con "estranei" a colpi di birra e (forse) torte. Beh, pensare male è sempre stata l'attività preferita di molti, specie di alcuni. Poco male. Il bello è che dopo un anno determinate persone sono sparite per sempre. I farabutti, quelli invece non spariscono mai. Al massimo parlano solo un'altra lingua, ma la loro natura resta identica. Dove sarò tra un anno? Probabilmente ancora qui, a scrivere che une autre année est passée déjà. Ou c'est passée encore, ce dépens par le point de vue. Ma questo lo vedremo tra un anno. Intanto... Auguri a me.

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