Sondaggio Ispo: i punti di riferimento nazionali restano gli stessi di sempre. Con rinnovato spirito campanilista.
di Emiliano Biaggio
Dio, re, patria, famiglia: per gli italiani passa il tempo, ma non le tradizioni. Monarchici, fascisti, democristiani, berlusconiani ma comunque mai progressisti. Nel tempo che scorre gli italiani non vanno mai in controtendenza, e - anche con la dissaffezione crescente in tutto e la sfiducia generale di tutti - i punti di riferimento restano sempre quelli: dio, re e patria. Il sondaggio sondaggio Ispo “Gli italiani e l’Unione europea. Un rapporto che cambia?” presentato a Roma nella sede della rappresentanza della Commissione europea in Italia, non lascia margine di dubbio: gli italiani si fidano delle forze dell'ordine (ha molta fiducia in carabinieri e polizia il 72% degli intervistati), del presidente della Repubblica (57%) e della Chiesa cattolica (52%). In un paese dove il 96% degli italiani dice di non avere alcuna aspettativa nei partiti politici ciò dovrebbe allarmare: se non piaccioni i partiti politici non piace nemmeno il sistema che li ospita, e le pulsioni autoritarie rischiano di crescere. L'Italia e gli italiani, tuttavia, non rafforzano il proprio credo nei loro modelli tradizionali: lo studio Ispo mette in luce come sia diminuito l'attaccamento alle forze dell'ordine (piacevano all'85% degli italiani nel 2010, all'80% lo scorso anno e al 72% oggi), al capo dello Stato (84% di consensi nel 2010, 82% nel 2011, 57% nel 2012), nel cattolicesimo e nel suo clero (66% di consensi nel 2010, 60% nel 2011, 52% nel 2012). L'italiano è dunque sfiduciato, ma resta comunque attaccato alle proprie convizioni. E alle sue radici. In un momento di difficoltà ci si rifugia nel proprio campanile: dal 2011 al 2012 è cresciuto solo il senso di appartenenza al proprio comune (+2%), mentre è calato il sentimento europeistico (-4%), nazionalistico (-3%), regionalistico e provincialistico (-1% per entrambe le categorie). Una conferma della mentalità italiana, una sconfitto per il mondo globale.
Il sondaggio
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