Tonio Borg |
Cinquantacinque anni, maltese, antiabortista, contrario al divorzio, nemico delle coppie di fatto e dell'omosessualità, per nulla sensibile ai temi di immigrazione. E' il curriculum di Tonio Borg, nuovo commissario europeo per la Salute. Il Parlamento Ue ha accolto la proposta di candidato designato per sostituire John Dalli, dimessosi (o fatto dimettere, ancora non è chiaro) dopo essere finito sotto inchiesta dell’Ufficio anti-frode europea (Olaf) per una presunta corruzione da parte della lobby del tabacco. Con 386 voti a favore, 281 contrari e 28 astensioni, i deputati europei riuniti a Strasburgo in sessione plenaria hanno votato per Borg, che diventa così il nuovo componente della squadra di Josè Manuel Barroso. L’approvazione del Parlamento a un candidato commissario non è formalmente necessaria affinché questi possa essere designato, ma un parere negativo non avrebbe potuto essere facilmente ignorato visto che le regole obbligano il presidente della Commissione europea a prendere «seriamente in considerazione l’esito della consultazione del Parlamento». Per Barroso pericolo scampato, però, nonostante la divisione del Parlamento sull'uomo indicato dall'esecutivo comunitario: a rendere perplessi a Strasburgo le posizioni anti-abortiste di Borg, come le sue visioni sull’omosessualità. Famoso in patria per aver cercato di limitare la libera circolazione in Europa delle cittadine maltesi sospettate di voler praticare un’interruzione volontaria di gravidanza fuori dai confini dell’isola (a Malta l'aborto è vietato per legge, ndr), Borg - membro di spicco del partito nazionalista - ha sempre tentato di non riconoscere il divorzio (legalizzato nel suo paese dal 2011 a seguito di un referendum) e si ostina a non voler riconoscere i diritti delle coppie di fatto, sia omosessuali che eterosessuali. Come ministro dell’Interno, carica che ha ricoperto dal 1998 al 2008, è stato l’architetto del sistema di detenzione degli immigrati irregolari e nel 2002 è stato da Amnesty international per un espatrio di 230 richiedenti asilo eritrei che sarebbero stati sottoposti a maltrattamenti nel loro paese. Nell'Unione europea fresca di premio Nobel per la pace e da sempre - sulla carta - paladina delle istanze democratiche e del rispetto della dignità della persona, arriva dunque un esponente non proprio progressisticamente ispirato. Complice il pronunciamento di alcuni eurodeputati socialisti che, nella segretezza del voto, sono andati contro le indicazioni del gruppo: i “no” alla nomina di Borg quale nuovo commissario europeo per la Salute sono stati 281, quando la somma dei deputati liberali, verdi, di sinistra e socialisti insieme sarebbe 358, più della metà dei 754 deputati europei.
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