L'Aula del Senato |
Sì al carcere e a multe salatissime per i giornalisti. L'Aula del Senato ha approvato con voto a scrutinio segreto (131 sì, 94 no e 20 astenuti) l'emendamento presentato dalla Lega al disegno di legge Sallusti, varato in seguito alla condanna al direttore del Giornale Alessandro Sallusti. Il provvedimento, che ha trovato il sostegno dell'Api di Rutelli, prevede la possibilità «della reclusione fino ad un anno» o della multa da 5.000 la a 50.000 euro, tenuto conto della gravità dell'offesa e della diffusione dello stampato. Il governo ha cercato di evitare anche il voto: il sottosegretario alla Giustizia Antonino Gullo ha prima invitato la Lega a ritirare l'emendamento - ma senza riuscire a dissuadere il Carroccio - e quindi ha votato contro. Governo battuto, dunque. Delusa Paola Severino, ministro della Giustizia. «Il mio auspicio - commenta dopo il voto - è che possa riprendere il dibattito parlamentare che porti a un consolidamento della linea dell'esclusione del carcere». Severino auspica inoltre «un miglioramento delle misure a garanzia da una parte del diritto-dovere di informare, e dall'altra del diritto di riparazione, come la rettifica». Condanna del Consiglio d'Europa, l'organizzazione internazionale il cui scopo è promuovere la democrazia e i diritti dell'uomo. Nils Muiznieks, commisario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, considera il voto del Senato un «grave passo indietro» per il nostro paese, a cui si guarda ora con «grande preoccupazione». Per il segretario della Lega, Roberto Maroni, non c'è motivo per cui preoccuparsi. Quello presentato, spiega, «è stato un emendamento-provocazione per risolvere il problema in modo serio e complessivo, non sull'onda delle emozioni», Insomma, «nessun rischio galera», assicura Maroni. L'emendamento presentato - e votato - «è stata un'iniziativa della Lega per far riflettere su un tema liquidato con troppa superficialità e fretta».
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