L'Europa chiede nuove sanzioni, il Giappone invoca l'Onu.
di Emiliano Biaggio
La Corea del Nord alla fine ha messo in orbita il satellite per usi civili, contravvenendo alle disposizioni delle risoluzioni Onu e sfidando la comunità internazionale, che a più riprese ha chiesto al paese asiatico di rinunciare al progetto di lancio. Il governo di Pyongyang, nonostante la forte pressione internazionale ha messo in orbita il satellite, un satellite «pacifico», ha prontamente assicurato il regime di Kim Jong-un. Il mondo guarda però l'operazione con preoccupazione perchè condotta con missili a lungo raggio, e si teme che in futuro su quei vettori la Corea del Nord possa installare armi. L'operazione compiuta dal regime nordcoreano «è un altro passo nel tentativo che la Corea del Nord sta portando avanti da tempo di acquisire tecnologia missilistica», ha denunciato l'Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza dell'Ue, Catherine Ashton, pronta a chiedere nuove sanzioni. Ashton ha fatto sapere che a Bruxelles si sta meditando «una risposta appropriata, in stretta consultazione con i suoi più stretti alleati e in linea con le decisioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, non escludendo eventuali, ulteriori misure restrittive». Una linea che rispecchia la posizione assunta dai paesi membri in occasione dell'ultima riunione del consiglio dei ministri degli Esteri, tenuta pochi giorni fa, prima che il satellite nordcoreano venisse lanciato. In quell'occasione tutti i ventisette avevano chiesto esplicitamente, nel caso in cui la Corea del Nord avesse portato avanti il suo programma, «una chiara risposta internazionale, insieme a decisioni da parte del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che comprendano eventuali misure restrittive». Ora l'Europa procederà in questa direzione.
Condanna per il lancio del satellite è arrivato anche dal segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen. «Questo atto provocatorio aggrava le tensioni nella regione e i rischi di un'ulteriore destabilizzazione». L'operazione condotta dalle autorità nordcoreane, ha denunciato, «è una violazione diretta delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu». La Nato ha perciò
ribadito l'importanza che la Corea del Nord «rispetti la moratoria sui lanci missilitistici». Per fare in modo che ciò sia possibile probabilmente saranno necessarie nuove sanzioni. Intanto il Giappone ha chiesto la convocazione di una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell'Onu, il cui segretario generale, Ban Ki-moon, ha condannato l'azione di Pyongyang.
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