Monday, 14 January 2013

Allarme Ue: in Italia disoccupazione senza freni

Solo in cinque mesi bruciati quasi 7.000 posti di lavoro, in un anno giovani senza impiego cresciuti del 5%

di Emiliano Biaggio

In Italia è emergenza disoccupazione. Negli ultimi anni sono stati persi posti di lavoro, e per il futuro le cose non sembrano essere destinate a migliorare. Al contrario, «nel 2014 sono previsti aumenti piuttosto significativi nella disoccupazione». A tracciare questo quadro della situazione, tutt'altro che rassicurante, lo Eu employment and social situationquarterly review, rapporto della Commissione sull'andamento dell'occupazione e la situazione sociale in Europa. Diffuso nella sua versione aggiornata a livello quadrimestrale, lo studio mette in risalto – peraltro ben nota – l'emorragia occupazione del nostro paese. In un anno – da novembre 2011 a novembre 2012 – il tasso di disoccupazione è passato dal 9,3% all'11,1% (+1,8%) , con la disoccupazione giovanile passata dal 32,1% al 37,1% (+5%). Non solo: negli ultimi mesi (da luglio a novembre 2012) sono state licenziate 9.619 persone, anche a causa dei piani di ristrutturazione di Ilva (lo studio Ue cita 1.942 disoccupati) e Intesa San Paolo (1.000). La realtà italiana, spiega il documento della Commissione Ue, è fortemente condizionata dall'andamento dell'economia nazionale, «ulteriormente deteriorata» in questi ultimi mesi.
A inizio 2012 il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, ha inviato una lettera agli otto paesi membri con il più alto tasso di disoccupazione giovanile, tra cui l'Italia (gli altri sono Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Portogallo, Slovacchia, Spagna), per informare dell'invio di squadre speciali (o action team) per lavorare alla soluzione del problema. Un problema risolto, a quanto pare, solo in parte. In pochi mesi – da gennaio a maggio – in Italia è stato possibile trovare una collocazione nel mondo del lavoro 128.300 giovani, beneficiari dei 3,6 miliardi messi a disposizione dall'Unione europea. Ma l'Ue da sola non può finanziare l'occupazione giovanile, e spetta quindi agli stati membri. «La situazione in atto richiede azioni in urgenti» in Italia come nel resto dell'Unione europea, sottolinea lo studio. In attesa che gli stati varino politiche anti-cicliche la Commissione presenterà «nelle prossime settimane» un pacchetto di investimenti per la crescita e la coesione. Il pacchetto, anticipa Jonathan Todd, portavoce del commissario europeo per l'Occupazione e gli Affari sociali, Laszlo Andor, fornirà assistenza agli stati membri per mobilitare «vaste quote» di capitale umano e «assicurare l'inclusione sociale delle persone più svantaggiate»

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